Il fatto
15.09.2020 - 17:30
Se Willy è cresciuto con un grande senso di responsabilità, con sani valori, quali il rispetto per il prossimo, l'altruismo, si deve soprattutto alla sua famiglia, ai genitori Armando e Lucia, che hanno insegnato ai loro figli, Willy e Milena, come comportarsi. E proprio la bontà di Willy, il suo modo di relazionarsi con gli amici, con le persone, lo hanno portato, nella notte tra il 5 e il 6 settembre a cercare di fare da paciere per difendere un suo amico, trovando però, purtroppo, la morte.
E la famiglia chiede giustizia per la morte del loro caro. Non vendetta, ma giustizia. Lo hanno ripetuto anche il giorno del funerale, mentre fissavano la bara che racchiudeva il corpo del loro amato figlio.
Una famiglia che ha dimostrato da subito di avere un grande cuore, proprio come loro figlio. Hanno compiuto anche un grande gesto di solidarietà, decidendo di devolvere le offerte raccolte durante le esequie, che si sono svolte sabato mattina al campo sportivo di Paliano, alla Caritas diocesana.
E sono state tante le persone che hanno deciso di dare le loro offerte in memoria di Willy. La famiglia Monteiro Duarte si è rivolta all'avvocato Domenico Marzi per essere assistita. Il legale si augura «una chiusura rapida delle indagini anche per dare un segnale contro questi atti di violenza». Una violenza inaudita che, una volta che si aprirà il processo, andrà esaminata dalla Corte d'assise di Frosinone che, recentemente, si è occupata del caso di Emanuele Morganti, un omicidio per certi versi simile a quello di Willy.
Il messaggio di Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'apertura dell'anno scolastico a Vo' Euganeo, in Veneto, ha ricordato Willy. «La scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell'intolleranza, che può infettare anch'esso la comunità se viene ridotta l'attenzione. Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un'icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell'intera nostra comunità. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione