Il fatto
24.09.2020 - 20:00
L'inchiesta sull'omicidio di Selavdi Shehaj - il 38enne albanese freddato con due colpi di pistola sulla spiaggia di Torvajanica (Pomezia), è finita nelle mani dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e vede come ipotesi di reato l'omicidio volontario.
Infatti, dopo i primi accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, l'inchiesta è passata alla Direzione Distrettuale Antimafia, con il procuratore aggiunto Ilaria Calò che sta coordinando le indagini delegate ai carabinieri di Pomezia.
L'attenzione della DDA sul delitto di Torvajanica, dunque, fa intendere come l'attenzione degli inquirenti sia altissima rispetto a quanto accaduto l'altro giorno: un tentativo di omicidio - poi divenuto tale dopo due giorni - in spiaggia e vicino a decine di bagnanti, ha dinamiche particolari che meritano di essere messe sotto stretto controllo da parte delle articolazioni giudiziarie dello Stato.
E anche le forze dell'ordine, in special modo i carabinieri, hanno mobilitato i reparti "speciali": subito dopo gli spari, infatti, i militari del Nucleo investigativo di Frascati (diretti dal tenente colonnello Ugo Floccher) hanno eseguito importanti accertamenti sul luogo del delitto, alla presenza del comandante del Gruppo frascatano, il colonnello Salvatore Sauco.
Chiaramente, dai minuti successivi al delitto, il neo comandante dei carabinieri della Compagnia di Pomezia - il capitano Marcello Pezzi -, il comandante del Nucleo operativo e radiomobile - il tenente Martina Botti - e il comandante della Stazione di Torvajanica - il maresciallo Luigi Notari - hanno coordinato tutte le forze a disposizione per cercare l'autore degli spari esplosi in pieno giorno e sotto agli occhi dei bagnanti, ma anche il suo complice.
Arrivati a bordo di uno scooter sul Lungomare delle Sirene, i due sicari si sono fermati all'esterno dello stabilimento "Bora Bora", vicino al passaggio a mare numero 32: uno di loro è rimasto accanto al mezzo di trasporto e l'altro, ossia il killer, si è avvicinato alla vittima con passo svelto. Giunto nelle vicinanze del fosso, ha individuato Selavdi Shehaj in costume e ha sparato alle sue spalle: due colpi secchi, precisi, andati a segno, col 38enne albanese che è subito caduto a terra.
Mentre il rumore degli spari e la presenza dell'uomo ferito hanno richiamato le persone presenti, il killer è scappato via correndo e, una volta raggiunto il complice, è salito sullo scooter.
Insieme, i due malviventi sono fuggiti verso una destinazione al momento ignota.
Chiaramente, oltre ai posti di controllo e alle indagini sul territorio, i carabinieri hanno subito disposto l'acquisizione di tutti i filmati degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona del lungomare pometino: l'obiettivo è quello di raccogliere elementi utili a identificare sia il mezzo utilizzato che i due sicari, fattivamente ricercati anche in queste ore senza alcun tipo di sosta.
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