Il fatto
10.07.2023 - 14:15
È arrivato il momento dello sgombero per la casa popolare revocata a Maria Grazia Di Silvio, attualmente detenuta in carcere, madre di Angelo e Salvatore Travali, promotori di quello che è stato uno dei gruppi criminali più feroci del capoluogo. Terminata l'istruttoria che ha portato alla revoca dell'assegnazione dell'alloggio popolare, è servito però l'intervento della forza pubblica per liberare l'appartamento all'undicesimo piano del lotto 46, uno dei palazzoni di viale Nervi che rappresentavano la roccaforte del sodalizio criminale smantellato già nel 2015 e finito di recente al centro di un processo che contesta l'aggravante del metodo mafioso. I congiunti dell'ex assegnataria infatti avevano provveduto a liberare l'immobile, ma non lo hanno messo a disposizione del Comune spontaneamente, quindi stamattina è intervenuta l'Ater con gli operai che hanno abbattuto il portone blindato, alla presenza di Carabinieri e Polizia.
L'iter che ha portato alla revoca dell'assegnazione della casa popolare era stato avviato dall'ufficio comunale Patrimonio - Edilizia Pubblica nella primavera dello scorso anno, a margine dell'inchiesta "Status Quo" della Dda di Roma quando i Carabinieri, indagando su Valentina Travali, all'epoca ristretta agli arresti domiciliari in casa della madre, scoprirono che la sorella di Angelo e Salvatore si era adoperata per risollevare le sorti della famiglia riportando in auge la piazza di spaccio nella zona delle vele, anche con l'aiuto di alcuni suoi familiari.
Approfondendo la legittimità dell'assegnazione della casa popolare, erano stati gli stessi Carabinieri del Nucleo Investigativo, diretti dal maggiore Antonio De Lise, a scoprire che c'erano i margini per la revoca del beneficio: non solo Maria Grazia Di Silvio era morosa per quasi diecimila euro di canoni e spese condominiali, come accertato dagli uffici comunali, ma l'attività illecita svolta dalla figlia Valentina all'interno dell'alloggio poteva costare la decadenza dell'assegnazione, in virtù della legge regionale sulle case popolari.
Un'operazione dall'alto valore simbolico, visto che per molti anni i fratelli Travali erano stati in grado di esercitare il loro potere in quel condominio, seminando il terrore con azioni di forza. Infatti all'attività di sgombero erano presenti lo stesso maggiore Antonio De Lise e Paolo Ciampi, direttore dell'Ater di Latina, l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico.
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