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Il fatto

Violenza sulle donne, una denuncia al giorno

Ieri l'evento “Questo non è amore” all'Einaudi Mattei di Latina. Il Questore: «Nell'ultimo anno un episodio ogni 24 ore»

La lettera di un ragazzo che denuncia i comportamenti maschili che alimentano la violenza e che chiede scusa a nome degli uomini veri, che sanno rispettare e amare. Parole d'indignazione ma anche di forza e di speranza nell'aula magna dell'Einaudi Mattei di fronte a tanti ragazzi e di fronte alle autorità e a chi ogni giorno della legalità e della lotta alle violenze hanno fatto un percorso di vita e di professione. Emozionante e partecipato l'incontro formativo ‘Questo non è amore' ieri nell'ambito del progetto "Rompiamo il silenzio!... formare per non sbagliare" promosso dalla docente Sonia De Sanctis, portato avanti dall'istituto Einaudi Mattei guidato da Costantino Forcina e nato nell'ambito della campagna permanente della Polizia di Stato contro la violenza di genere. Una riflessione tra scuola, studenti e istituzioni nei giorni in cui l'Italia è scossa dall'ennesimo femminicidio di Giulia Cecchetin e si interroga sull'importanza di educare ai sentimenti per contrastare la violenza affidato agli interventi del questore di Latina Raffaele Gargiulo, del prefetto Maurizio Falco, della garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Lazio Monica Sansoni, della dirigente della Questura Anna Tocci, della piscologa clinica e forense Gabriella Marano e della presidente del centro donna Lilith Francesca Innocenti.


«Buongiorno uomini, mi rivolgo a voi con la speranza di far nascere qualcosa di nuovo, un cambiamento o, almeno, la consapevolezza che quel male, di cui tanto sentiamo parlare sui giornali, è provocato proprio da noi – legge Danilo, uno studente del quarto anno in una sala piena di simboli che richiamano il dolore come le sedie vuote con i nomi delle vittime - forse non vi aspettavate una lettera da uno di voi (di noi), una lettera, tra l'altro, di denuncia e condanna degli atteggiamenti dell'universo maschile. Ma io sono un uomo e sono certo che la violenza sulle donne non sia una prerogativa degli uomini, ma dei vili, pseudo-uomini, che nella loro distorta presunzione, pensano di poter affermare la propria mascolinità con la sopraffazione... e la crudeltà. Pseudo-uomini che pensano di non dover chiedere "per favore", di non dover chiedere un bacio, nemmeno il consenso prima di un atto sessuale... Io non sono così, io non voglio essere così! Io non ci sto! Non voglio essere considerato un predatore, un pericolo a causa di uomini balordi, che offendono non solo le donne, ma anche tutti noi uomini. Le donne in noi devono trovare un compagno, un alleato, un conforto».

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