La polemica
06.01.2024 - 09:00
OpenHub Lazio mette in connessione i ragazzi del liceo di Aprilia con quelli del liceo "G. Beregovoj" di Lugansk ma l'iniziativa fa divampare le polemiche per la presenza di filorussi all'evento. Prima della pausa natalizia si è svolta l'iniziativa "Un ponte per la pace", nel quale i ragazzi del Meucci hanno dialogato in via telematica con gli studenti dell'istituto superiore della città del Donbass parlando del sistema scolastico, di corsi e delle attività extracurriculari. Un'attività realizzata nel liceo di via Carroceto su proposta della realtà finanziata dalla Regione Lazio, finita però nelle scorse ore nell'occhio del ciclone per la collaborazione all'evento di Andrea Lucidi, giornalista attivo in Donbass e con posizioni anti-ucraina, e dell'associazione di volontariato Vento dell'Est, che proprio in queste ore è al centro di uno scontro a Lucca per aver organizzato un collegamento video da Mosca con il filosofo russo Aleksandr Dugin, considerato amico di Putin e ritenuto tra gli ispiratori dell'aggressione all'Ucraina. Un resoconto della giornata al liceo di Aprilia è infatti apparso sul sito dell'associazione il cui scopo è: "ristabilire e rafforzare tradizionali rapporti di amicizia e collaborazione tra Italia e Russia, soggetti purtroppo in tempi recenti ad uno sciagurato deterioramento a causa del conflitto in Ucraina", scatenando in questo modo una dura reazione da parte di alcuni osservatori che hanno parlato apertamente di "propaganda filo russa". A esprimersi così è stato per esempio il giornalista Vladislav Maistrouk, richiedendo tramite i social anche un intervento del Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, ma soprattutto a dissociarsi totalmente dall'evento è stata la dirigente scolastica del liceo Meucci Laura De Angelis che ha sottolineato come l'attività fosse stata presentata con ben altre vesti, visto che godeva dell'egida della Regione. «Noi abbiamo semplicemente aderito - spiega Laura De Angelis - a un progetto di OpenHub Lazio, realtà della Regione Lazio con la quale abbiamo collaborato in diverse occasioni, ospitando un'iniziativa per il Natale dal titolo "Un ponte per la pace". La proposta dell'attività ci è arrivata proprio da OpenHub, non da altri e perciò prendiamo le distanze dall'iniziativa, a questo punto chiederemo spiegazioni a OpenHub e se sarà necessario chiuderemo i rapporti anche con loro». Nelle ore successive l'articolo è stato poi rimosso dal sito dell'associazione ma è chiaro che la vicenda ha provocato notevoli imbarazzi, soprattutto perché la collaborazione con Vento dell'Est e il giornalista è arrivata tramite una realtà finanziata della Regione Lazio. E l'impressione è che la polemica potrebbe avere ripercussioni anche nei prossimi giorni.
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