In cima
25.02.2024 - 18:30
La prima neve dell'anno ha colorato di bianco le creste del Monte Semprevisa, la vetta più alta dei Monti Lepini. Si è fatta attendere ed è durata davvero poco, visto il caldo della giornata, ma c'è stato chi è riuscito ad immortalarla (ringraziamo per le foto Daniele Prosperi, grande esperto di quelle zone) in un inverno particolarmente caldo e inusuale come quello che stiamo vivendo. La prima imbiancata del 2024 è arrivata in un giorno davvero particolare per chi ha legato il proprio nome in modo indissolubile a quella montagna. Cade oggi infatti il quinto anniversario dalla morte di Daniele Nardi, indimenticato alpinista di Sezze morto mentre cercava di conquistare la vetta del Nanga Parbat, un "ottomila" del Pakistan sul quale Nardi aveva tentato più volte di scrivere la storia aprendo una "nuova strada" per la vetta, passando per lo sperone Mummery.
Il 25 febbraio del 2019 gli ultimi contatti con lui e con il compagno di spedizione, l'inglese Tom Ballard, i cui corpi vennero poi avvistati soltanto il 6 marzo a causa del forte maltempo. Uccisi da una slavina, le salme dei due alpinisti giacciono ancora sul Nanga Parbat, in una zona irraggiungibile per chiunque. Nardi è entrato nella storia dell'alpinismo per essere uno dei pochi ad essere nato sotto la linea del Po e per questo cresciuto senza tradizioni alpinistiche classiche. Il suo campo di allenamento era il Semprevisa e i Monti Lepini. Per questo il Cai gli ha dedicato la vetta che dal 2019 si chiama Cima Nardi, così come il sentiero che da Bassiano conduce ai 1536 metri.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione