Il fatto
19.03.2024 - 07:30
Ha creato settanta fittizi rapporti d lavoro inducendo in errore l'Inps e procurando un ingiusto profitto per un danno erariale di 9300 euro. E' questa la contestazione che ha portato a processo un uomo di 63 anni residente in provincia di Latina, accusato di truffa ai danni dell'Inps. I fatti contestati sono avvenuti il 14 maggio del 2021 ed è sulla scorta di una denuncia presentata dall'ente previdenziale che si è sviluppata l'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo. A chiedere di esercitare l'azione penale dopo la scoperta era stato proprio l'Inps.
Nei confronti del presunto responsabile della truffa il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Cario, al termine della camera di consiglio, ha letto il decreto che dispone il giudizio: la prima udienza del processo è in programma per il 27 gennaio del 2025 davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina.
Ieri, nel corso dell'udienza preliminare la difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Luca Giudetti, ha chiesto il non luogo a procedere per il proprio assistito, cercando di scardinare l'impianto accusatorio. La pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Antonio Sgarrella, ha invece ritenuto che fossero sussistenti i margini per andare a processo in base agli elementi raccolti soprattutto di natura documentale e ha chiesto il rinvio a giudizio.
Tra le parti offese nel procedimento penale c'è l'Inps. L'imputato - come riportato nelle carte dell'inchiesta - in qualità di legale rappresentante di una azienda con base a Latina, ha creato 70 posti di lavoro fittizi: l'uomo con queste modalità ha truffato l'Inps ottenendo il pagamento della Naspi (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego). Si tratta dell'indennità di disoccupazione per la posizione di otto dipendenti che in realtà non lo erano mai stati e con queste condotte ha causato un danno.
L'Inps, una volta fatta la scoperta, aveva inviato una dettagliata denuncia in Procura a Latina ed è così che è nata l'inchiesta.
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