Giudiziaria
02.04.2025 - 08:30
E’ il processo dell’anno. Ma forse anche qualcosa di più. Si intuisce dalla grandissima attenzione mediatica (nel corso della prossima udienza ci saranno le telecamere), dall’aula della Corte d’Assise piena, dal carico di tensione che accompagna l’ingresso di Soni che sembra quasi perdersi dentro un posto che non conosce e non sa immaginare. Gli sguardi sono per lei, la compagna di Satnam che dà le spalle al pubblico e per Antonello Lovato, imputato per omicidio volontario con il dolo eventuale. E’ qui in aula, seduto accanto ai suoi avvocati. Prime schermaglie con le eccezioni preliminari della difesa di Lovato. Era prevedibile. E sono diverse: la richiesta di non ammettere le parti civili, tra cui Soni, perchè non vi erano documenti tradotti in Italia che comprovassero il vincolo parentale con Satnam.
Questa richiesta - dopo una camera di consiglio durata oltre tre ore - di non ammettere anche le altre parti civili è stata respinta dalla Corte d’Assise. L’altra - presentata sempre dalla difesa di Lovato - è di non ascoltare nuovamente Soni, già sentita nell’incidente probatorio insieme ad altri due testimoni. Le deposizioni erano state cristallizzate davanti al gip nel corso delle indagini preliminari. Questa richiesta è stata accolta. Soni non testimonierà nel processo e non ricostruirà cosa è accaduto il 17 giugno. Quando siamo quasi ai titoli di coda, arrivano le spontanee dichiarazioni di Antonello Lovato sul finire dell’udienza, all’inizio del pomeriggio.
Il processo per la morte di Satnam è durato quasi sette ore, sospese in un lunghissimo arco di tempo. Nel corso della prossima udienza saranno ascoltati i primi testimoni: dai Carabinieri che si sono occupati delle indagini ai vicini di casa che diedero l’allarme. La Corte d’Assise di Latina ha ammesso 12 parti civili e ha concesso la ripresa di tutto il dibattimento con l’ingresso delle telecamere e dei fotografi. Il processo dell’anno riprende il 27 maggio. Satnam da quasi un anno a questa parte è diventato in Italia e nel mondo il simbolo dei diritti: ad un lavoro, alla vita e alla dignità.
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