Il fatto
04.04.2025 - 15:00
Un colpo secco, alla gamba sinistra. Poi la corsa in auto fino all’ospedale, lasciato lì, fuori dal pronto soccorso, da chi con lui si trovava nel momento dello sparo. È quanto accaduto la scorsa notte, quando Eugenio Cuccaro, classe 1980, originario di Fondi, è stato soccorso al “Dono Svizzero” di Formia con una ferita d’arma da fuoco. A chiamare il 112 sono stati gli stessi operatori sanitari, viste le circostanze in cui l’uomo si è presentato e per la gravità della lesione, fortunatamente non tale da metterne a rischio la vita: per lui, una prognosi di quindici giorni.Una volta allertati, i militari della Sezione Operativa e Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Formia sono intervenuti in ospedale per avviare le indagini.
L’uomo è stato colpito da un proiettile a un arto, e da subito è apparso evidente che il luogo del ferimento non fosse Formia, bensì Fondi. È lì, nel cuore della notte, che si sarebbe consumato l’episodio di violenza. Un gesto ancora avvolto nel mistero, ma che ha già innescato una serie di accertamenti per far luce su quanto accaduto e ricostruire il contesto in cui il colpo è stato esploso. Secondo le prime informazioni raccolte, Cuccaro non era solo al momento dell’agguato. Faceva parte di un gruppo, composto presumibilmente da conoscenti, forse amici, forse complici. Sarebbero stati proprio loro ad accompagnarlo, subito dopo lo sparo, fino all’ospedale di Formia, probabilmente per evitare l’identificazione immediata nel territorio di Fondi. Una scelta non casuale: lasciare il ferito al pronto soccorso e dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Nessuno, tra chi lo ha portato lì, ha lasciato tracce.
L’identificazione dell’uomo da parte dei Carabinieri ha dato un nome alla vicenda: Eugenio Cuccaro, già noto alle forze dell’ordine. Una figura non nuova agli ambienti investigativi, il cui passato potrebbe ora tornare al centro dell’attenzione. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla Compagnia di Formia, ci sono diverse ipotesi. La più accreditata al momento è quella di un regolamento di conti, forse legato a questioni di droga. Ma nessuna pista viene esclusa. La dinamica del ferimento, il luogo preciso dello sparo, le relazioni del Cuccaro e le testimonianze raccolte in queste ore saranno decisive per orientare le indagini.
Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno tentando di risalire alle persone che si trovavano insieme al ferito nel momento della sparatoria.
Nessuna dichiarazione è stata rilasciata dal ferito. Intanto, i Carabinieri stanno setacciando la zona di Fondi per individuare il punto esatto in cui è stato esploso il colpo e verificare la presenza di eventuali telecamere di videosorveglianza. Ogni dettaglio potrebbe rivelarsi utile per ricostruire i minuti precedenti e successivi al ferimento. Non è escluso che, nelle prossime ore, l’indagine possa allargarsi, portando alla luce dinamiche criminali più ampie. L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza nei territori del sud pontino, dove fenomeni di microcriminalità, tensioni legate al traffico di sostanze stupefacenti e episodi violenti continuano ad alternarsi con una frequenza preoccupante.
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