Il fatto
10.07.2025 - 09:07
Un aumento preoccupante nel fenomeno dell'abbandono indiscriminato di rifiuti si sta verificando in questi giorni, un problema che affligge diverse aree urbane e mette in luce una complessa interazione tra inciviltà cittadina e criticità gestionali della società Abc. Tante le aree critiche, da viale Kennedy a Palazzo di Vetro, da via Isonzo a via dei Volsci, da via Giulio Cesare all'area tra Santa Maria Goretti e via Oslavia dove già in passato avevano operato le guardie ambientali.
Particolarmente frequente è la pratica di alcuni cittadini che nonostante la raccolta porta a porta, abbandonano buste di immondizia tra le aiuole e ai pali della luce dove prima c'erano i cassonetti. Uno dei punti più critici in tal senso è viale Kennedy. Qui, la raccolta porta a porta, introdotta nel giugno 2022, fatica ad attecchire in un quartiere eterogeneo, dove coesistono case popolari, nuove residenze e condomini storici, accanto a realtà abbandonate come l'ex Svar. Il risultato è un'abitudine endemica all'abbandono dei rifiuti negli spazi dove un tempo si trovavano i cassonetti. "Isole" di immondizia accatastate vicino agli alberi, dall'Agora allo svincolo con Via Vespucci, sono diventate purtroppo la norma, uno spettacolo indecoroso a cui molti residenti si sono rassegnati. Questa situazione genera frustrazione tra i cittadini che differenziano regolarmente i rifiuti, vedendo vanificati i loro sforzi da chi non rispetta le regole.
La paralisi di ABC e le conseguenze sul territorio
Il problema è aggravato da una serie di fattori concatenati, e in assenza invece di altre criticità esterne legate agli impianti come in passato, che affliggono la gestione dei rifiuti. Innanzitutto, l'esistenza di numerose utenze non ancora registrate al ruolo Tari in alcune aree della città contribuisce all'abbandono selvaggio. Ma la radice più profonda del disagio risiede nello stallo finanziario e operativo di ABC, la società che gestisce il servizio di igiene urbana. Mentre in passato la società poteva contare su una copertura finanziaria comunale per interventi straordinari, come il riassetto di aree degradate o la raccolta di rifiuti abbandonati al di fuori delle mansioni coperte dal contratto, oggi la situazione è drasticamente cambiata. L'assenza di bilanci approvati – l'ultimo è il triennale del 2022, che copriva fino al 2024 – costringe ABC a operare in dodicesimi dell'ultimo consuntivo approvato.
Questo significa che la società ha risorse limitate e vincolate, il che la rende estremamente cauta nell'eseguire operazioni non espressamente previste dal contratto. La segnalazione dei rifiuti abbandonati, che spetterebbe alla polizia locale te poi andrebbe inoltrata ad ABC, rientra proprio in queste mansioni "straordinarie" non più facilmente espletabili. Il riassetto delle aree non è previsto nel contratto attuale, e a ciò si aggiunge un crescente malcontento tra i lavoratori, con defezioni e scioperi a macchia di leopardo che compromettono ulteriormente la continuità del servizio. Questo mix esplosivo – inciviltà dei cittadini, difficoltà operative di ABC e stallo burocratico – si traduce direttamente nel degrado che i residenti sono costretti a subire quotidianamente. Sembra che ieri l'Ufficio Ambiente abbia convocato ABC proprio ieri per tentare di "tamponare almeno l'ordinario" in questa difficile fase.
Senza una copertura finanziaria stabile e strumenti economici adeguati, la capacità di ABC di affrontare non solo le emergenze ma anche le necessità ordinarie rimane gravemente compromessa, lasciando la città di Latina ostaggio dell'inciviltà e dell'inefficienza. Inutile dire che la situazione richiede un intervento rapido e strutturale per ripristinare il decoro urbano e garantire un servizio essenziale ai cittadini. Intanto la maggioranza continua a riunirsi per capire come sbloccare la situazione e sembra che proprio in questi giorni siano state decise alcune modifiche al nuovo progetto, tra le quali quella di eliminare subito i mastelli nei grandi condomini. Nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare l'ok degli uffici.
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