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Cronaca

Sequestrata l'officina del gommista arrestato dopo due mesi di latitanza

In un controllo dell'Asl erano state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. I sigilli per il mancato rispetto della sospensione dell'attività di Ismail El Ghayesh

È finita sotto sequestro l’officina di gommista di viale Petrarca gestita da Ismail El Ghayesh, il latinense di 28 anni che di recente si è reso protagonista di una latitanza durata oltre due mesi, terminata con l’arresto portato a termine dagli investigatori della Squadra Mobile dopo un rocambolesco inseguimento. I sigilli sono stati applicati ieri dagli ispettori dell’Asl di Latina, ma non riguardano direttamente l’inchiesta per la quale l’uomo con un passato negli ambienti della droga era finito agli arresti domiciliari, violati con l’evasione diventata appunto una vera e propria latitanza, e per la quale nel frattempo il giudice ha disposto il giudizio immediato per un brutto caso di reati contro la persona, atti persecutori conditi da minacce esplicite.

Il sequestro di ieri infatti è l’atto culminante di un controllo effettuato proprio dall’Asl, nell’officina di gommista, nel periodo in cui il titolare era attivamente ricercato dalle forze di polizia. Erano stati gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro a rilevare, lo scorso 23 maggio, una serie di violazioni che avevano portato all’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività valido fino al rispetto delle prescrizioni imposte, ovvero fino all’adeguamento alle norme violate. Col supporto dei poliziotti della Squadra Volante, ieri mattina il personale dell’Asl è tornato in viale Petrarca, accertando che l’officina nel frattempo non ha rispettato la sospensione dell’esercizio e quindi non ha comunicato il rispetto delle prescrizioni. In ballo c’erano violazioni gravi in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e in particolare nella valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Quindi il mancato adeguamento dell’officina e il mancato rispetto dell’ordine di sospensione dell’attività, che si traduce nell’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità contemplata dal codice penale, hanno fatto scattare il sequestro giudiziario e l’immediata chiusura. Quando era stato effettuato il controllo a fine maggio Ismail El Ghayesh era già irreperibile da alcune settimane, dopo essere evaso dalla residenza di Frosinone dove aveva ottenuto gli arresti domiciliari, anziché la custodia cautelare in carcere, assicurando la distanza dalla parte offesa del procedimento avviato a suo carico. La latitanza era stata documentata da una serie di atti di irreperibilità trasmessi dalle forze di polizia e formalmente accertata dal giudice con decreto datato 16 maggio.

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