Sembra essere la nuova frontiera della sosta, del parcheggio in aree private. Ad Aprilia ad avviare questa nuova soluzione che non prevede alcun ticket, alcun pagamento, sono state due attività commerciali, il Conad di via dei Mille, e il negozio discount di oggetti per la casa e l’intero condominio, lungo via Giovanni XXIII.
La soluzione è semplice: si può parcheggiare senza problemi, senza dover prendere ticket, grattini o altro. Senza nemmeno dover indicare l’orario di inizio della sosta con disco orario. Nessuno infatti andrà o verrà a controllare.
La sosta è sempre consentita, ma per un certo lasso di tempo. Sì perché all’ingresso una o più telecamere registrano l’orario di entrata associato al veicolo e alla targa, e, all’uscita, si conta il tempo in cui si è occupato uno stallo. Una, due o tre ore sono sempre concesse.
Il problema sorge al superamento di questo lasso di tempo che, in ogni spazio, è sempre reso e comunicato in modo chiaro con uno o più cartelli. Superato il lasso di tempo concesso, al Conad ad esempio, sono 2 ore, il regolamento applicato, che non ha nulla a che fare con il codice della strada o altre norme pubbliche, si dovrà pagare una penale. Una penale contrattuale. Nei casi apriliani è sempre di 40 euro.
Ora, se in questi due casi, è palese, lampante quanto pacifico che si sta entrando in un’area privata, tanto che in entrambe erano presenti fino a qualche tempo fa anche delle sbarre, l’ultimo caso, il più recente, non rende forse così pacifico capire che si sta entrando in un’area del tutto privata.
Si tratta dell’area lungo via Aldo Moro, una sorta di mini centro commerciale che accoglie tra le altre attività, bar, palestra, pizzeria, e negozi. Qui infatti nonostante vi siano chiari, grandi cartelli, un automobilista un po’ distratto, accede come se si trattasse di una pertinenza della strada. È quello che è accaduto a due pensionati che hanno ricevuto nei giorni scorsi una richiesta di pagamento della sosta eccedente risalente all’estate appena passata. Hanno così chiesto chiarimenti e appreso di aver parcheggiato in un’area privata regolata da un regolamento che si sottoscrive al momento di accedervi. Le regole di questo contratto sono chiarissime, esposte e ben visibili.
Vi sono però alcuni dubbi. Il primo, ma in questo la cartellonistica è molto chiara, è chi e come detiene i dati e le immagini. Cosa anche molto chiara sul sito dell’azienda. Resta quindi un altro dubbio, che anche scorrendo la “data policy” della società, non sembra essere chiarita del tutto: chi certifica, omologa le telecamere o gli altri eventuali sistemi con cui si registra l’entrata e l’uscita di un dato veicolo? Come fa un utente a essere certo che si tratti di apparecchi che non commettano errori? Visitando il sito tra l’altro si scopre che volendo c’è anche un modo per essere avvisati un quarto d’ora prima che la sosta concessa cadi: basta associare alla propria targa un numero di telefono e ogni volta che le telecamere della rete della ditta - che ha aree parcheggio in tutto il Paese - rileveranno la vostra targa, saranno inviati sms o messaggi Whatsapp per ricordare la scadenza della sosta. Questo forse però non basta a far cadere i dubbi.