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Incendio a Pomezia, il commissario chiude molte scuole di Ardea: servono verifiche

Anche gli agricoltori si preoccupano. Coldiretti: "Ci costituiremo parte civile per chiedere il ristoro dei danni"

Continua a creare disagi e paure l'incendio divampato venerdì nel centro di stoccaggio dei rifiuti ex "Eco-X" di Pomezia, con i focolai ancora attivi ma tenuti sotto controllo da parte dei vigili del fuoco.

Anche per questo motivo, il commissario straordinario di Ardea - Antonio Tedeschi - ha seguito le "orme" di Fabio Fucci e ha deciso di disporre la chiusura - per la giornata di domani (8 maggio 2017) delle scuole degli Istituti comprensivi Ardea 1 e Ardea 3, "per consentire - ha spiegato - un controllo straordinario da parte dei responsabili dell'area Tecnica comunale a seguito dell'incendio dell'impianto di stoccaggio rifiuti di Pomezia".

Nel dettaglio, i plessi che chiuderanno sono: Virgilio, La Baita, Giacomo Manzù, Sant'Antonio, Pian di Frasso, Via Varese, via Verona, via Pratica di Mare.

Nel frattempo, iniziano a emergere con forza le preoccupazioni degli agricoltori e dei pastori della zona.

"Ci costituiremo parte civile per chiedere il ristoro dei danni diretti, indiretti e di immagine subiti" ha annunciato poco fa David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio, commentando il divieto di raccolta di ortaggi e frutti nei terreni coltivati entro il raggio di 5 chilometri dall'impianto di trattamento di rifiuti di Pomezia.

"Apprendiamo comunque con favore la delimitazione dell'area perché, in osservanza al principio di precauzione - ha aggiunto Granieri - arreca un importante contributo di chiarezza, circoscrivendo con precisione i terreni interdetti e liberando tutti gli altri dai timori circa la salubrità delle produzioni. I 5 chilometri di interdizione restringono la zona ai soli 4.000 ettari vicini all'impianto di stoccaggio e sollevano da ogni preoccupazione una vasta area di produzione agricola che comprende 21 Comuni, si estende per oltre 100.000 ettari e che registra la presenza di almeno 150 aziende. Fatta eccezione per le poche realtà produttive insediate nella circoscrizione dei 5 chilometri, per le quali comunque chiederemo opportuni risarcimenti in sede civile, da oggi possiamo escludere, grazie alle analisi eseguite dalle autorità sanitarie e ambientali, ogni qualsiasi rischio di contaminazione dei prodotti provenienti dal resto del comprensorio". 

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