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L'evento

Empatia festival si sposta a Ninfa

Dopo l'inaugurazione nel quartiere Nicolosi gli scrittori oggi nella cornice dell'Hortus Conclusus. Ospiti: Bruno Morchio, Giorgio Ballario, Susana Martìn Gijòn, Carlos Zanòn

Inaugurato ieri nel cuore della città di fondazione, il quartiere Nicolosi di Latina, il Festival Empatia fa tappa oggi nel Giardino di Ninfa, in uno dei suoi luoghi più iconici e singolari, l'Hortus Conclusus, con sullo sfondo la torre e i ruderi dell'antico borgo medievale che sembrano seguire il corso del fiume: un luogo che il New York Times ha definito “il più bello e romantico del mondo”. Ingresso fino a esaurimento posti. Sono due gli incontri in programma. Alle 18 con gli scrittori Giorgio Ballario, Serena Venditto, Susana Martìn Gijòn si tratterà de “Il romanzo specchio della vita”: conducono Sara Di Matteo e Roberta Colazingari. Alle 19.30 si parlerà invece de “La narrativa ponte del Mediterraneo” con gli scrittori Ciro Sabatino, Carlos Zanòn, Bruno Morchio: conduce Daniela Novelli.

Susana Martin Gijòn ha creato i personaggi di Annika Kaunda e Camino Vegas: entrambe donne ed entrambe agenti di polizia con una forte vocazione, ma molto diverse tra loro. Annika è nata in Namibia ed è finita in Estremadura, una delle regioni più sconosciute della Spagna: “Camino è una sivigliana meno rigida forse un po' più cinica, che mangia, balla e si diverte senza complessi, divertente e capace di prendere scorciatoie, se la ricerca ne ha bisogno” dice la scrittrice, anche lei di Siviglia. Un altro ospite d'onore è il catalano Carlos Zanòn, nato a Barcellona e direttore della rassegna “Semana negra” della sua città: autore di romanzi di successo in tutto il mondo, nel 2017 la casa editrice Planeta gli ha commissionato un compito molto importante e difficile: resuscitare il personaggio di Pepe Carvalho dello scrittore Manuel Vàsquez Montalbàn. Per il suo stile è stato paragonato a quest'ultimo, e a Jim Thompson: “Essere paragonato a due grandi autori è un complimento, ma poi quando si tratta di sedersi a tavola è inutile, perché la letteratura, così come la concepisco io, deve essere radicalmente personale, ed è quello che provo a fare: essere me stesso in modo radicale, senza dimenticare chi c'è stato prima di te” ha detto lo scrittore.

Il festival si impernia sui concetti di empatia e bellezza, e fa propria una frase iconica de “L'idiota” di Fedor Dostoevskij: “Tutti gli eventi in programma sottolineano che la bellezza è luce di speranza e cambiamento, contro l'apatia, il cinismo e l'indifferenza. Educare alla bellezza quindi, cercando di contrastare le storture del mondo. Resto convinto che bellezza e empatia salveranno il mondo” dice l'ideatore del festival, il giornalista e scrittore Gian Luca Campagna. La tappa di domani sarà al Castello Caetani di Fondi.

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