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L'evento

Gaeta ricorda la fine dell’Assedio e la capitolazione della piazzaforte

Celebrata la ricorrenza del 164esimo anniversario del tramonto del Regno delle Due Sicilie

Nella ricorrenza del 164° Anniversario della fine dell’Assedio di Gaeta del 1860 – 1861, che segnò il tramonto del Regno delle Due Sicilie, la Delegazione di Roma e del Lazio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio in collaborazione con la Delegazione della Campania ha voluto continuare a celebrare la memoria di quella eroica difesa durante la quale, alla presenza del Re Francesco II e della Regina Maria Sofia di Borbone delle Due Sicilie, numerosi militari e cittadini sacrificarono valorosamente la propria vita all’interno delle antiche mura della Città “Fedelissima”, animati da incondizionata fedeltà e amore verso la Patria. Ieri è stato ricordato l’ultimo atto tragico della storia del Regno delle Due Sicilie con la capitolazione della piazzaforte dove si consumò la strenua resistenza dell’esercito borbonico al termine di un duro assedio durato oltre cento giorni durante i quali numerosi ufficiali, provenienti dalla Scuola Militare della Nunziatella, accorsi in difesa del proprio re Francesco II trovarono l’estremo sacrificio.
La coinvolgente cerimonia si è svolta in due momenti, una Messa solenne presieduta dal Vescovo di Gaeta, Mons. Luigi Vari, presso il santuario della Santissima Trinità e concelebrata con Padre Daniele Benussi Rettore del Pime di Gaeta e Don Alessio Tomao. Prima però è stato conferita al Vescovo Vari l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce di Grazia per la vicinanza della Diocesi al Sacro Militare Ordine Costantiniano.
Il secondo momento, quello forse più toccante, sulla sommità della falesia che sovrasta la Chiesa della Trinità, là dove era sistemata per l’appunto la Batteria Transilvania, e dove vi sono stati vari interventi tra cui quelli di Don Paolo Costantino Borghese, Principe di Nettuno, Segretario Generale dell’ Ordine, dell’ avvocato Salvatore Scafetta rappresentante dell’ Ordine di Gaeta e del sindaco Cristian Leccese. Puntualmente presente anche il dottor Giuseppe Catenacci presidente onorario dell’ Associazione ex Allievi Nunziatella. Dopo che i rappresentanti dell’Ordine Costantiniano hanno provveduto ad issare sul pennone la bianca Bandiera Gigliata, a nome della Associazione Ex Allievi Nunziatella e per la memoria dei Caduti, è stata lanciata in mare una corona di fiori.
Sono stati attimi di profonda commozione al pensiero tutti i militari là immolatisi; fra essi l’ultimo caduto ed il più giovane fra tutti, l’ Alfiere Carlo Giordano, scomparso a 18 anni, il cui corpo non è stato mai ritrovato. Erano le tre del pomeriggio del 13 febbraio. Ormai le trattative per la resa, dopo la strage alla Sant’Antonio, erano arrivate alla stretta finale. Tutti sapevano che, da un momento all’altro, sarebbe arrivato il cessate il fuoco. La capitolazione era questione di minuti. Ma il generale Cialdini non aveva voluto sospendere i bombardamenti, per affrettare la firma della resa. E ci fu il sacrificio di tanti e tanti uomini che, come ha sottolineato il sindaco Leccese “non deve essere dimenticato, non può cadere nell’ oblìo. Questo significa rievocare ogni anno quei tragici avvenimenti e avere sempre issata sul pennone del Bastione La Favorita la bandiera di quel Regno, per noi simbolo di un passato glorioso”

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