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Il caso

Calcinacci, infiltrazioni e pericoli a ogni angolo: cimitero nel degrado

La struttura in uno stato di incuria e mancanza di manutenzione tra infiltrazioni e pericoli. Le denunce dei cittadini: «Un pugno nell’occhio per la città. Il gestore si accorga che cade a pezzi»

Il cimitero di Latina versa in alcune aree in uno stato di abbandono che offende la memoria dei defunti e la dignità dei visitatori. Zone transennate per infiltrazioni d’acqua e umidità, travi in acciaio a vista nel cemento dei soffitti in molti punti, muri ammuffiti, grondaie rattoppate con silicone e loculi che perdono liquidi sono solo alcuni esempi di uno stato di degrado diffuso e pericoloso. Uno scenario di incuria e abbandono che mal si sposa con l’idea di una struttura nella seconda città del Lazio e che più volte era stato segnalato dai cittadini anche in passato.

Le criticità si concentrano soprattutto nella parte vecchia, ma non risparmiano neanche alcune zone più recenti. Il degrado non è solo estetico, ma rappresenta un serio rischio per la sicurezza dei visitatori: pavimenti rotti rendono difficile la circolazione di anziani e disabili, mentre soffitti danneggiati e infiltrazioni d’acqua aggravano la situazione.

I cittadini denunciano il disinteresse dell’amministrazione e chiedono interventi urgenti di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della struttura. Inoltre, sollevano dubbi sulle tariffe di mantenimento del cimitero, che vengono applicate anche a chi aveva contratti antecedenti al 2009, data di entrata in esercizio dell’attuale gestore, senza che vi siano miglioramenti visibili nella gestione del sito.

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