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Il fatto

Cartoni di mascherine chirurgiche scaricati sotto il ponte, scatta l'indagine

Rifiuti abbandonati sul posto, l’intervento della Polizia Locale di Aprilia dopo la segnalazione dei cittadini e del comitato

Oltre venti cartoni pieni di mascherine chirurgiche sono stati abbandonati nella notte sotto al ponte di via Tufello, a pochi passi dalla complanare della Pontina e dall’ingresso per via Corta. E’ questa l’amara scoperta che hanno fatto alcuni cittadini della zona, che tramite il comitato Borghi Rurali hanno segnalato la presenza dell’ennesima discarica a cielo aperto nelle campagne di Aprilia.


Per questo sono stati allertati i Carabinieri del reparto territoriale di Aprilia e gli agenti della Polizia Locale che ieri mattina sono intervenuti sul posto per verificare la presenza dei rifiuti, un quantitativo impressionante che è stato sequestrato dagli agenti del Nucleo Ecologia del Comando di viale Europa. Il materiale sanitario ritrovato sotto il cavalcavia di via Tufello è stato rimosso dall’area (anche perché si trovava in punto piuttosto pericoloso) ed adesso è sotto custodia della Polizia Locale, che ha avviato delle analisi sui materiali rinvenuti e stanno indagando per cercare di individuare il responsabile (o i responsabili) di tale atto. Allo stato attuale è stata aperta un’informativa di reato contro ignoti, ma l’auspicio degli agenti coordinati dal comandante Massimo Giannantonio è di quello di riuscire a identificare l’autore. Un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dal lotto di mascherine sequestrate. che potrebbe permettere di risalire ai fornitori.


Quello che comunque appare certo è che stavolta non si tratta di qualche incivile che ha lasciato i rifiuti in strada, visto che per scaricare quei quintali di materiali senza dubbio c’è stato bisogno di un camion. Anche la zona prescelta appare frutto di uno studio, il cavalcavia di via Tufello è infatti una strada buia e scarsamente trafficata di notte; un luogo ideale per gettare i rifiuti. Ed è per questo che da tempo i residenti della zona chiedono l’installazione di fototrappole e telecamere per cercare di arginare questo fenomeno.

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