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Urbanistica

Vele sgonfiate, il destino del progetto Pnrr in mano al ministero

Appresa in commissione Trasparenza la divisione in due stralci. L’opposizione attacca: «Frizioni e atteggiamento disfattista in maggioranza»

La sensazione è che il progetto A Gonfie Vele rischia di saltare del tutto. Nella commissione trasparenza di ieri è emerso come il Comune di Latina e l’ente attuatore, ossia l’Ater, abbiano inviato una rimodulazione del progetto al ministero delle Infrastrutture per chiedere il via libera e la conferma del finanziamento legato al Pnrr entro la scadenza di marzo 2026. In pratica solo le opere eseguibili entro quella data sono state ricomprese nel progetto rivisitato. Difficile essere ottimisti, però, considerato che praticamente nulla è stato fatto nel corso dell’ultimo anno per avviare la riqualificazione. Nemmeno l’abbattimento del rudere dell’ex Icos.

Finanziato inizialmente all’interno del programma Pinqua, il progetto destinato a cambiare il volto del quartiere Q4 è stato fatto confluire dal governo Draghi nel PNRR poiché in questo ambito i fondi europei sarebbero stati subito disponibili. «Contestualmente – spiegano i gruppi consiliari di opposizione a margine della commissione - c'è stata la richiesta da parte del Ministero delle Infrastrutture di rimodulare gli scopi del progetto in quanto il target del Pinqua era finalizzato alla rigenerazione urbana, mentre quello del PNRR è finalizzato all'efficientamento energetico».

«Il Comune, ente beneficiario, e l’Ater, ente attuatore, hanno rimodulato il progetto in funzione dei nuovi obiettivi dividendolo in due stralci, anche perché nel frattempo sono cambiate le condizioni del mercato, con un incremento dei prezzi dei lavori di oltre il 48%». I lavori del primo stralcio sono coperti dai 15 milioni di finanziamo originari. Vi rientrano la demolizione dell’ex Icos, la ristrutturazione di 18 su 27 appartamenti Ater, la sostituzione degli infissi del lotto 46 del palazzone denominato “Le Vele” e lavori di recupero e arredo urbano come la cavea con i giochi per bambini. La demolizione prenderà circa un mese e mezzo, nel frattempo l'impresa aggiudicatrice completerà il progetto esecutivo anche del secondo stralcio e nei tempi di realizzazione del primo stralcio – la cui deadline è il 31 marzo 2026 - si cercheranno altri fondi per completare gli interventi, tenuto conto che il secondo stralcio può essere realizzato a stati di avanzamento successivo e non necessariamente con unico finanziamento.
Ora dunque bisogna attendere il parere del ministero sulla rimodulazione. I consiglieri di opposizione annunciano che «la commissione verrà riconvocata una volta avuto riscontro dal Ministero» e hanno stigmatizzato «l’atteggiamento disfattista della maggioranza. E’ nostro compito fare chiarezza e vigilare affinché venga portata a compimento prioritariamente e in breve tempo la demolizione dell’ecomostro ex Icos, quale premessa essenziale per la riqualificazione urbana di quel quartiere».

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