Il fatto
06.05.2025 - 07:30
L'intervento degli artificieri in corso Matteotti (foto Roberto Silvino)
Una bomba e un brivido lungo. Le 9,30 di ieri mattina, su corso Matteotti c’è il consueto traffico di ogni lunedì: il miraggio di un parcheggio, qualche auto in doppia fila, i colpi di clacson ai semafori, i negozi che riaprono e il rientro al lavoro in ufficio per chi ha fatto il ponte. E’ un attimo quando sul marciapiede qualcuno nota quella che sembra una bomba.
E’ poco più grande di un’arancia, a terra, vicino al muro a poca distanza dai negozi. Da una parte c’è un’officina, dall’altra un portone. Non è un falso allarme. E’ tutto vero. Più tardi gli investigatori scopriranno che la bomba non è artigianale.
Il ritrovamento avviene a metà strada tra il civico 58 e il civico 60. Scatta l’allarme al numero di emergenza del 112. In pochissimi istanti arrivano i Carabinieri della Compagnia di Latina, l’area viene transennata, i commercianti e i clienti dei negozi che si trovano su corso Matteotti e nelle vicinanze vengono fatti uscire in via precauzionale. Un tratto di strada è off limits, all’ altezza di via Cesare Battisti e via Fratelli Bandiera, così come il pezzo di corso Matteotti che si incrocia con via Carlo Pisacane. La tensione sale e ad un certo punto cala il silenzio. Tutta l’area viene messa in sicurezza, oltre ai Carabinieri arriva la Polizia Locale per presidiare la zona di corso Matteotti verso via Pisacane.
Latina si sveglia e non crede ai suoi occhi: una bomba, qui in centro, sul marciapiede, a due passi da piazza del Popolo e da piazza Roma. Le persone vengono allontanate dagli investigatori per garantirne l’incolumità. Sono tutte ad una distanza di sicurezza, si avvicinano anche alcuni curiosi attorno all’area interdetta. Chi vive nei palazzi che si affacciano su corso Matteotti resta a casa. Sembra di rivivere le ore interminabili di una domenica sera di aprile di due anni fa, quando fu trovato un pacco sospetto a due passi dalla caserma dei Carabinieri in via Armando Diaz. Questa volta è diverso: sotto una scatola di cartone c’è una bomba. I Carabinieri della sezione Radiomobile insieme ad altri dipendenti del Comando provinciale procedono con grande cautela: fanno una prima valutazione, poco dopo da Roma arrivano gli artificieri del Nucleo Antisabotaggio del Reparto Operativo del Comando provinciale di Roma. Mancano pochi minuti alle 12.
L’ordigno viene esaminato tramite uno scanner, prelevato, messo in sicurezza e in un secondo momento viene fatto brillare a Foce Verde al Lido. Perchè era lì? Le indagini degli uomini dell’Arma sono in ogni direzione: si cerca di risalire agli autori, al movente del gesto e al destinatario. Il segnale è inquietante: un’intimidazione con una bomba lasciata a terra. Al vaglio le immagini delle telecamere della zona per arrivare a chi possa aver lasciato l’ ordigno e dare una risposta ad un messaggio esplosivo che in poco tempo ha alzato il livello della tensione.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione