Il fatto
14.08.2025 - 09:15
L’esplosione seguita dalla fiammata improvvisa, sprigionata con violenza dalla conduttura della rete cittadina di distribuzione del gas. Un guasto della tubazione che corre lungo il ponte di via del Crocifisso sul canale delle Acque Alte, la cui causa per ora è difficile da spiegare con certezza, ha richiesto una vera e propria task force che ha comportato un lavoro di quattro ore circa solo per le operazioni di chiusura del flusso di metano e spegnimento del rogo generato. È seguito un lavoro altrettanto complesso di messa in sicurezza e deviazione della rete, poi di verifica della stabilità del ponte, visibilmente danneggiato dall’incendio.
L’allarme è scattato una decina di minuti prima delle ore 17, quando la fiammata si è propagata in prossimità dell’inizio del parapetto del ponte, proprio all’ingresso del centro abitato di Borgo Santa Maria. Nessuno è rimasto coinvolto nell’incendio, solo un paio di vetture in sosta nei pressi di un’attività commerciale, situata a pochi metri dal punto del guasto, hanno subito lievi danni alla carrozzeria per il calore propagato dal fuoco. In pochi minuti è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco, mentre i poliziotti della Squadra Volante e la polizia locale hanno iniziato le operazioni di evacuazione degli edifici circostanti e di chiusura di via del Crocifisso da entrambi i versanti, anche col supporto della protezione civile del gruppo Passo Genovese. I soccorritori intanto avevano verificato che la fiammata era propagata da una tubazione che alimenta la rete di distribuzione del gas nella frazione e in quel tratto è installata lungo la struttura portante del ponte, al di sotto della sede stradale.
Secondo una prima ipotesi dei vigili del fuoco, potrebbe essere stato un incendio di sterpaglie divampato lungo le sponde del canale a provocare l’esplosione, ma non è escluso che la conduttura potesse essere danneggiata. In ogni caso i soccorritori hanno dovuto presidiare il rogo per contenere l’avanzata della fiamma, che rischiava di propagarsi alla vegetazione circostante fino a raggiungere le abitazioni. Intanto era intervenuta una prima squadra del pronto intervento della società Italgas, ma l’interruzione del flusso di metano si è rivelata un’operazione molto complessa. Sono stati necessari due scavi da un lato e dall’altro di via del Crocifisso per isolare il tratto di tubazione interessata dalla falla. Fatto sta che la fiamma è stata spenta, in sicurezza, alle ore 21 circa.
Nel mezzo i poliziotti di Squadra Volante e Squadra Mobile avevano continuato l’evacuazione tutti gli stabili: sono circa ottanta le persone rimaste fuori casa, al netto delle famiglie assenti per le vacanze, che dovranno attendere le operazioni di messa in sicurezza della rete prima di rientrare.
Tutti hanno trovato una sistemazione provvisoria, ma il Comune si è subito attivato per offrire assistenza. Oltre ai commissari della Polizia Locale, Emilio Boscaro e Angelina Carnevale, ha seguito le operazioni sin da subito anche Gianluca Di Cocco, assessore alla protezione civile. Hanno compiuto un sopralluogo anche la sindaco Matilde Celentano e il consigliere Renzo Scalco, perché all’esito dei primi riscontri è stata emessa un’ordinanza di sgombero del tratto di via del Crocifisso compreso tra il centro del borgo e l’inizio del ponte sul canale valida fino al termine dei lavori di ripristino.
Le operazioni di messa in sicurezza della zona sono state coordinate dall’ingegnere Piergiacomo Cancelliere, comandante dei vigili del fuoco, seguite dal Prefetto vicario Monica Perna e dal capo di gabinetto Daniela Abbondandolo. Il questore Fausto Vinci e il colonnello dei carabinieri Christian Angelillo hanno compiuto invece un sopralluogo per attivare i servizi di vigilanza necessari a scongiurare casi di sciacallaggio nelle abitazioni e attività commerciali evacuate.
La stabilità del ponte, esposto alle temperature altissime del fuoco, sarà valutata dai tecnici di Astral, la società della Regione Lazio gestore del tratto di strada che percorre il cavalcavia, insieme agli ingegneri dei vigili del fuoco. È concreto il rischio che il tratto di strada interessato resti chiuso a lungo, nella migliore delle ipotesi con carreggiata aperta, ma ristretta a una sola corsia di marcia. Enormi i disagi per la comunità, che da tre anni fa i conti con la chiusura del ponte di via Macchia Grande, in fase di ricostruzione.
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