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L'intervento

Abc, il sindaco: voltiamo pagina sulla gestione dei rifiuti

L'amministrazione annuncia le novità: nuovi indirizzi, servizi aggiuntivi per il decoro e cassoni intelligenti in centro. Al lavoro per ridurre la Tari

La società Abc per la gestione dei rifiuti resterà in piedi, ma cambierà con un nuovo sistema di raccolta pensato per il centro con cassoni intelligenti e senza i mastelli e con alcune variazioni che prevedono servizi aggiuntivi come diserbo stradale e spazzamento funzionali al decoro. E si lavorerà per abbassare il Pef del 2024, e di conseguenza le bollette, che con la quarta rata della Tari hanno registrato aumenti del 30%. Sono gli indirizzi politici annunciati dall'amministrazione Celentano ieri in una conferenza stampa con gli assessori all'ambiente e al bilancio e con i capigruppo politici e i coordinatori dei partiti di maggioranza.

«Chiarisco subito che manterremo in piedi la municipalizzata Abc – ha spiegato il sindaco - noi lavoriamo in continuità amministrativa con la precedente gestione che invece ha voluto far fallire Latina Ambiente seguendo la strada meno coraggiosa, senza riconciliare crediti e debiti, essendo il Comune socio di maggioranza di Ecoambiente, e facendo fallire quella società. Riconfermiamo Abc oggi, ma non l'indirizzo politico di Coletta perché quell'indirizzo è stato l'anello debole che oggi produce una città sporca in cui si è privilegiato il servizio di raccolta porta a porta e ne sono tralasciati altri essenziali per il decoro. Daremo l'indirizzo giusto con nuove scelte e non applicando la raccolta porta a porta nei grandi condomini e nel centro storico dove non può essere fatta con la modalità dei mastelli».

A spiegare i dettagli di questi cambiamenti l'assessore all'ambiente Franco Addonizio che ha ricordato gli indirizzi espressi con l'ultima delibera di giunta che invita Abc ad elaborare una nuova proposta di piano industriale. Si dovrà vagliare una diversa calendarizzazione e frequenza di raccolta di alcuni materiali nelle zone dove la raccolta PaP è stata avviata e delle attività di spazzamento e lavaggio delle strade, di pulizia delle aree verdi e di diserbo urbano.

«Nelle zone del centro urbano procederemo con cassonetti intelligenti multiscomparto con lettura digitale – ha spiegato l'assessore - e li estenderemo nelle altre zone non servite dalla PaP valutando di allargarli anche in zone come Q4 e Q5 e in quelle con le situazioni più critiche e con grandi condomini come i Palazzi Barletta». L'assessore al bilancio Ada Nasti ha spiegato che questi cambiamenti consentiranno anche di rimodulare il Pef passato dai circa 26,5 milioni del 2022 ai 36 e 438mila del 2023 e tramite questa strada passerà anche la riduzione della Tari nel 2024, ora aumentata del 30% per effetto degli adeguamenti Istat, del non riscosso e del carico del 70% in epoca commissariale del fondo dei crediti di dubbia esigibilità sul Pef. Si lavorerà su questi fronti, come ha spiegato l'assessore Nasti.

«L'incremento Istat è previsto da contratto ma non su tutti i fattori della produzione - ha detto la delegata al bilancio - così come è avvenuto fino ad oggi, noi avevamo un contratto di 15 milioni con un incremento su tutti quei fattori di 1,6 milioni sia nel 2022 che nel 2023. In questo modo incrementiamo ogni anno il costo del servizio, ma non tutti i fattori produttivi aumentano nello stesso modo, ad esempio quella percentuale può andare bene sui beni di consumo ma non sul costo del personale. Il nostro punto di partenza sarà il contratto base di Abc con il riconoscimento dell'aumento dei costi ma non di tutti, come ho specificato, e poi lavoreremo sulle altre componenti del Pef. Sul fondo crediti di dubbia esigibilità dico che era di 14 milioni, se fosse stato caricato tutto solo sul bilancio comunale avremmo avuto tanti servizi in meno. Il commissario ha fatto una scelta obbligata, ora stiamo lavorando per fare in modo che il fondo si riduca».

Insomma la volontà di ridurre la Tari è chiara, ed è quasi una scelta obbligata perché ora l'amministrazione, pur non essendone responsabile si troverà a dover gestire i malumori dei cittadini che si trovano a pagare bollette dai 400 ai 600 euro di Tari nel 2023 per un servizio scadente. Tempi non ne sono stati dati, ma tra presentazione del nuovo piano industriale e passaggi in commissione e consiglio ci vorrà, realisticamente, almeno marzo 2024.

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