18.04.2024 - 12:30
Il primo round si era concluso bene per la consigliera di Forza Italia, Tania Forte, nell’istruttoria dell’Anac sulla contestata incompatibilità con il suo ruolo di dipendente del Consorzio Industriale. Ma adesso, proprio l’esito della tappa fondamentale, ossia l’audizione del febbraio scorso, potrebbe trasformarsi in un boomerang, poiché le eccezioni degli ispettori Anac furono oggetto di controdeduzioni basate su una prova finora irreperibile e su un’affermazione contraddittoria. Durante il passaggio istruttorio di febbraio, infatti, Tania Forte, insieme ai suoi avvocati, sostenne che tutti gli incarichi del Consorzio Industriale erano regolati da una delibera dello stesso ente, la numero 17 del 2022, e che in base a quella delibera poteva svolgere il solo ruolo di responsabile anticorruzione senza essere dirigente. Come si sa, l’esposto presentato all’Anac da una parte dell’opposizione, contesta proprio la incompatibilità tra il ruolo di consigliera comunale di maggioranza e quello di dipendente dell’ente di cui il Comune è socio. Forte si era riservata di depositare la delibera entro un termine breve fissato da Anac, ora già scaduto. Il punto è che quella delibera non si trova. Medesima citazione della delibera fu fatta sempre nel corso dell’audizione dal fratello di Tania Forte, Salvatore, chiamato in quanto vicepresidente dello stesso Consorzio. C’è poi un secondo elemento non ancora verificato, ossia come è possibile che l’architetto Tania Forte sia retribuita se esercita la sola funzione di responsabile anticorruzione, essendo questa qualifica esclusa per legge da quelle retribuite. E infine esiste un’altra lacuna, manca l’elenco dei dirigenti e dipendenti dell’ente Consorzio industriale del sud del Lazio, che doveva servire a fugare ogni dubbio circa il ruolo di Tania Forte. Questi documenti avrebbero dovuto essere prodotti entro il termine concesso da Anac, unitamente alla memoria scritta annunciata dalla segretaria generale del Comune di Formia. Non risulta invece che tali atti siano stati effettivamente depositati entro il termine previsto dall’Autorità Anticorruzione e dunque il parere finale a carico di Forte potrebbe essere molto diverso da quello dell’audizione di febbraio scorso.
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