Rugby, Sei Nazioni
08.02.2025 - 18:12
Danilo Fischetti in azione (Foto di Roberto Ramaccia)
Pioggia battente e felicità a mille, perché questa nazionale della palla ovale, nel segno di un pilone tutto nostro, continua a far sognare il popolo tricolore del Sei Nazioni. Successo sul Galles nel segno, anche e soprattutto, di Danilo Fischetti, dalle cui parti è difficile, se non impossibile passare. Non è un caso, forse, che gli azzurri hanno cominciato a soffrire nel momento in cui, dopo 66 minuti, il pilone apriliano ha lasciato il campo. Tutto bene, quel che finisce bene, perché questa Italia del rugby, tra le tante cose belle che da due anni a questa parti è riuscita a mettere in mostra, sa anche, e soprattutto, soffrire, tirando fuori gli artigli quando è necessario farlo. Come nei minuti finali del match di ieri, “prima” all’Olimpico, quando il Galles ha provato il disperato forcing finale per cercare di rimettere in piedi una sfida che aveva preso la strada azzurra sin dalle battute iniziali grazie ai precisi piazzati di Allan.
La partita - Azzurri in vantaggio dall’inizio alla fine e trascinati, come detto, dai piazzati di Tommaso Allan e dalla meta di Capuozzo, ispirata dall’intuizione di Paolo Garbisi. Finale di grande sofferenza con la squadra di Gatland che tornava sotto prima con una marcatura di Wainwright e poi con una meta di penalità che lasciava gli azzurri addirittura in 13. La difesa finale, con i due uomini in meno, finiva per essere perfetta: il Galles non usciva più dai propri 22 e non aveva mai l’occasione di pareggiare il match. Alla fine c’era spazio per la festa dell’Olimpico, che festeggiava il secondo successo consecutivo sui gallesi dopo quello di Cardiff dello scorso anno.
Una festa doppia per i 120 tifosi provenienti da Aprilia, che dopo il viaggio in Scozia ed in previsione della sfida contro la Francia, hanno salutato con ripetuti boati i 49 caps di un giocatore, Danilo Fischetti, entrato di diritto e a suon di grandissime prestazioni, come quella di ieri, nella storia azzurro di questo meraviglioso sport.
Ora non resta che aspettare la sfida con la Francia per urlare a gran voce quel numero, il 50, che è già pronto a bussare alla porta di casa Fischetti.
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