Cerca

Verso i 70anni di Alessandro Altobelli

Andrea Carnevale: "Spillo? Il mio idolo, un grandissimo"

"È rimasto legato alla propria terra, sempre disponibile con tutti, un campione del mondo"

Andrea Carnevale: "Spillo? Il mio idolo, un grandissimo"

Alessandro Altobelli e Andrea Carnevale

Un compleanno speciale, da festeggiare insieme agli amici, a quei giocatori che hanno condiviso con lui una parte importante della sua carriera. Uno di questi è senza ombra di dubbio Andrea Carnevale, figlio di una terra che ha dato alla luce campioni straordinari come Alessandro Altobelli, Andrea Carnevale, Vincenzo D’Amico e chi più ne ha, più ne metta. Andrea e Alessandro sono amici, si conoscono da anni, ma soprattutto Alessandro Altobelli è sempre stato - come ha più volte dichiarato Andrea Carnevale - un punto di riferimento per lui, un idolo al quale si è ispirato. Alessandro ha sei anni più di Andrea. Il primo è nato il 28 novembre del 1955, il secondo il 12 gennaio del 1961. Entrambi, però, accomunati da una sorta di parentela lontana, perché la mamma di Andrea Carnevale era di Sonnino e, quindi, Andrea è molto legato, anche, alla terra che ha dato i natali a “Spillo”.
Lui ci sarà, perché questo è un compleanno speciale, perché vuole esserci, perché presenterà il suo libro, “Il destino di un bomber” nella giornata di domani e perché, soprattutto, Alessandro Altobelli è sempre stato una persona molto speciale.
"Il mio idolo, un grandissimo - ha tenuto a sottolineare l’ex attaccante del Napoli - Un campione del mondo dentro e fuori dal campo, un esempio per tutti. E, poi, insomma, lui è di Sonnino come mia mamma e sapete tutti, perché ho reso partecipe il mondo intero con il mio libro, quella che è stata la tragedia che purtroppo ha travolto la mia famiglia. Mia mamma era di Sonnino, molto legata alla propria terra".
Motivo in più per non mancare.
"Venire a Sonnino per festeggiare ‘Spillo’ Altobelli è anche un tuffo nel passato, un qualcosa che mi procura emozioni forti».
Cosa accomuna Andrea Carnevale ad Alessandro Altobelli?
«L’amore per la nostra terra. Io sono di Monte San Biagio, ma con origini, come detto, di Sonnino. Come me, non ha mai rinnegato la propria terra. Entrambi l’abbiamo sempre portata nel cuore, in giro per l’Italia e per il mondo: è stato campione del mondo sul campo, ma lo è tutti i giorni nella vita".
Qual è, secondo Andrea Carnevale, il grande pregio di Alessandro “Spillo” Altobelli?
"Quello di sapersi rapportare con la gente. Ha sempre una parola d’affetto per i suoi cari, per gli amici, per la gente del suo paese, per chi gli sta accanto. E’ una persona umile e, credetemi, non è da tutti".
Non è da tutti se pensiamo al fatto che lui ha segnato il gol del 3-0 alla Germania nella finale del mondiale al “Santiago Bernabeu” a Madrid.
"Mi vengono i brividi solo a ripensare a quel momento. Ha segnato un gol nella finale di un mondiale, il sogno di ogni ragazzo che si avvicina al mondo del calcio. Io ho vinto due scudetti a Napoli, ho giocato accanto a fuoriclasse come Zico e Maradona, ma lui ha fatto qualcosa che resterà nella storia del nostro calcio".
Entrambi avete vestito la maglia del Latina: stagione ‘73-‘74 per “Spillo”, campionato ‘78-‘79 per te.
"Quando ci vediamo, il nostro primo pensiero è rivolto a quella maglia nerazzurra che ha permesso ad entrambi di esaudire ogni singolo desiderio calcistico. Siamo partiti da Latina e quella prima ed importante esperienza ci ha permesso di giocare ad altissimi livelli. Mi sento di dire che dobbiamo tanto, se non tutto, al Latina".
Un compleanno speciale perché settant’anni cominciano a essere una cifra importante.
"Lo avete visto? Sembra un ragazzino. Il tempo, per lui, si è fermato. Nella giornata di sabato (29 novembre, ndr) giocherà insieme alle altre vecchie glorie. Ha chiesto anche a me di giocare, ma sinceramente gli ho detto: ‘Spillo, non ce la faccio. Lasciamo perdere. Sarò presente, ma non mi far giocare’. Ecco, questo spirito che lui ha e che ha sempre avuto in campo, così come fuori, gliel’ho sempre invidiato. Spillo è sempre stato un punto di riferimento estremamente importante per me".
Un giocatore ed una persona, insomma, da prendere ad esempio.
"Senza ombra di dubbio. Per quello che ha fatto dentro il campo, ma, anche e soprattutto, per quello che ha fatto lontano dal terreno di gioco".
Tu hai giocato con Maradona, lui attraverso una mostra che verrà curata nei minimi particolari, regalerà a tutti gli appassionati la possibilità di ammirare una maglietta un po’ particolare, una “gialla” del Napoli di Diego Armando Maradona.
"Le volte che si sono incrociati, hanno finito per apprezzarsi l’uno con l’altro. Non dimentichiamo che Spillo, tra il mondiale in Spagna e quello in Messico è l’unico attaccante italiano ad aver segnato per l’Italia e in maniera consecutiva in un evento così importante. Tanta roba".
La degna consacrazione calcistica di un giocatore che ha fatto la storia del calcio italiano, soprattutto indossando la maglia dell’Inter e della Nazionale.
"Ho avuto la fortuna di fare un po’ la stessa carriera. Ho vinto due scudetti col Napoli, ho giocato in Nazionale e credo che il suo esempio mi sia servito molto per andare avanti e cercare di migliorarmi".
Cosa succederà a Sonnino in questi giorni?
"Sarà una festa incredibile. Tanto affetto, tanto amore e tanta riconoscenza nei confronti di un personaggio che, ripeto, non ha mai rinnegato le proprie origini e che, soprattutto, ha sempre messo Sonnino, la propria terra, i propri amici, i propri cari, gli affetti, in cima ai propri pensieri. Festeggiare insieme a lui questo speciale compleanno è motivo d’orgoglio".

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione