Il fatto
17.02.2025 - 19:09
Un’ispezione che ha portato alla luce gravi irregolarità. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato di Latina, insieme ai militari della Stazione di Cisterna, hanno effettuato un controllo in un’azienda agricola specializzata nella coltivazione di colture non permanenti, scoprendo una serie di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e regolarizzazione dei dipendenti. A finire sotto inchiesta l’amministratore unico della società, una donna di 29 anni, denunciata insieme ad altri due uomini di 72 e 35 anni per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Secondo le indagini, i tre avrebbero attestato falsamente l’avvenuta formazione sulla sicurezza per quattro lavoratori, tra cui un italiano e tre di origine indiana, senza che i corsi fossero mai stati realmente svolti. Ma le irregolarità non si fermano qui. L’ispezione ha evidenziato anche la mancata sorveglianza sanitaria nei confronti dei dipendenti, che non erano stati sottoposti alla prescritta visita medica di idoneità. Un’omissione grave, considerata la tipologia di lavoro svolto e i rischi connessi. Gli investigatori hanno inoltre sequestrato undici attestati di formazione, ritenuti non validi, che avrebbero dovuto certificare l’idoneità dei lavoratori alle mansioni assegnate. Durante il controllo, i militari hanno identificato 19 lavoratori all’interno dell’azienda. Tra questi, tre operai – un cittadino tunisino e due marocchini – sono risultati completamente irregolari, privi di qualsiasi comunicazione di assunzione. Per l’azienda scatteranno ora pesanti sanzioni economiche, tra cui la maxi multa prevista per l’impiego di personale in nero e il provvedimento di sospensione dell’attività. L’intervento dei Carabinieri rientra in un piano di controlli mirati a contrastare il lavoro sommerso e garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza. L’attenzione resta alta su un fenomeno che, purtroppo, continua a interessare numerose realtà del territorio, spesso a scapito dei lavoratori più vulnerabili. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori responsabilità e verificare se analoghe irregolarità possano riguardare altre aziende del settore.
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