Cerca

La polemica

Città senza impianti sportivi, la Volley School Aprilia rinuncia al titolo di serie B

Ritardi nel bando per le palestre e altre strutture chiuse, la società alza bandiera bianca: «Da febbraio a luglio nessuno ha risposto alle nostre mail inviate alle istituzioni, siamo amareggiati»

Città senza impianti sportivi, la Volley School Aprilia rinuncia al titolo di serie B

La Volley School Aprilia rinuncia al campionato di serie B di pallavolo maschile conquistato sul campo nei mesi scorsi. L’assenza di spazi adeguati per allenarsi e giocare, determinata dalla chiusura degli impianti sportivi come la tensostruttura di via Pergolesi, dall’interminabile attesa per la consegna del nuovo palazzetto dello sport fino al ritardo nella pubblicazione del bando per assegnare le palestre comunali hanno creato una situazione di enorme difficoltà all’associazione sportiva, che in assenza di risposte da parte delle istituzioni a malincuore ha dovuto cedere il titolo. Una rinuncia che ha lasciato tanta amarezza nel club presieduto da Michele Montenero. «La città poteva vantare una squadra pronta a competere a livello nazionale, un traguardo coronato con la conquista ufficiale del titolo, ritirato il 28 settembre presso il Comitato Fipav Lazio. Un successo - afferma la società - che però si è trasformato in un’amara delusione: la mancanza di spazi adeguati, le porte chiuse da parte delle istituzioni e l’assenza di risposte a numerose Pec inviate tra febbraio e luglio ci hanno costretto a rinunciare al titolo di serie B». Al rammarico di non poter giocare la serie B, si aggiunge la constatazione di una realtà difficile per il mondo dello sport nel territorio di Aprilia. «Qui ci sono palestre chiuse, un palazzetto mai dato in concessione, una tensostruttura abbandonata e degradata occupata da un senzatetto. Nel frattempo - continua il club - i ragazzi sono costretti ad allenarsi per strada, nei parchi o in strutture private, con costi insostenibili per le piccole associazioni».

Perciò la delusione per il sogno sfumato è ancora più grande. «Il titolo, formalmente acquisito e poi ceduto, avrebbe rappresentato un momento storico per Aprilia. Non solo sportivo - afferma il direttore sportivo Pier Carlo Montenero - ma anche sociale e culturale: un modo per restituire alla città una parte di dignità, per allontanare il peso di etichette ingombranti e per offrire un’alternativa ai giovani». Infine viene lanciato un appello affinché le palestre comunali vengano al più presto assegnate alle realtà sportive. «Chiediamo con forza che le Commissarie e le istituzioni locali aprano le palestre, restituendo - concludono - ai giovani gli spazi a loro destinati. Inoltre, visti i danni subiti e le occasioni perse, valuteremo di richiedere un risarcimento per tutelare il lavoro e l’impegno profuso in questi anni».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione