Cosa ci facesse in un’abitazione diversa da quella in cui risultava essere domiciliato, con diversi telefonini, fucili e munizioni, non è chiaro. Così come gli agenti vogliono capire perché, una volta rintracciato, abbia inizialmente opposto resistenza. L’arresto di Luca Caporiccio, 42enne fondano raggiunto da un provvedimento della Corte d’Appello di Roma che ne ha disposto la reclusione per sei anni e dieci mesi, ha aperto una nuova indagine sul suo conto. L’operazione portata a termine mercoledì sera dagli uomini del commissariato di Fondi in collaborazione dei colleghi della Squadra mobile di Latina ha dato il via a ulteriori accertamenti. La polizia ha dovuto attivare ricerche investigative specifiche per rintracciare il 42enne il cui profilo - è stato spiegato dalla questura - appare di un certo interesse. Dopo averlo trovato, finalmente, in un’abitazione nella periferia di Fondi (zona mare), gli agenti hanno dovuto faticare più del previsto. L’uomo, infatti, inizialmente si è chiuso in casa e solo dopo una “trattativa” con gli operatori si è deciso ad aprire la porta blindata. A quel punto è scattata una perquisizione all’esito della quale sono stati trovati un fucile con matricola abrasa, due fucili a piombini muniti di cannocchiale, munizioni in quantità e diversi telefonini. A cosa servissero non è chiaro e sono in corso indagini specifiche per capirlo. Gli agenti analizzeranno l’hard disk e i telefoni trovati. Un’ipotesi è che potesse essere ricollegato a una rete di spaccio di sostanze stupefacenti. Non si esclude neppure che, braccato dalla polizia, prima di aprire la porta abbia fatto sparire della droga. Ma al momento, in attesa di riscontri, si tratta di ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando.