Il caso
11.04.2024 - 08:30
I fratelli Marco e Gabriele Bianchi
«Non ho visto ancora nessun segno di pentimento da parte di questi ragazzi che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio». Le parole rilasciate a fanpage.it da parte di Lucia, la madre di Willy Monteiro Duarte, non sono cariche di odio, di voglia di vendetta, ma più di dolore e rassegnazione. Pochi istanti prima la Corte di Cassazione aveva confermato le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli tanto che il primo, nelle scorse ore, è stato prelevato dall’abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari da circa tre anni, per essere trasferito in carcere. Gli era stato concesso di tornare a casa per la sua collaborazione e per questo la sua difesa temeva e teme tutt’ora, ritorsioni dirette o indirette da parte degli altri assassini.
Ma la decisione che gran parte dell’opinione pubblica attendeva era quella in merito al destino processuale dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi che in primo grado avevano ricevuto la pena massima: l’ergastolo. In Appello invece, il collegio aveva deciso di concedere le attenuanti riducendo la pena a 24 anni. Un difetto di motivazione ha invece spinto la Cassazione ad annullare quella sentenza e a disporre un nuovo processo, solo per valutare meglio l’aspetto delle attenuanti. Potrebbero quindi vedersi condannare di nuovo all’ergastolo i due Bianchi.
«L’omicidio volontario giuridicamente non è condivisibile. Prendo atto, ma sono davvero dispiaciuta e leggerò le motivazioni» ha detto uscendo dalla Corte Vannina Zaru, legale di Marco Bianchi.
Pincarelli invece ormai guarda al futuro sostiene il suo legale Loredana Mazzenga: «L’esito del ricorso per gli altri imputati, sono soddisfatta di aver ottenuto per il mio assistito il minimo della pena e soprattutto il migliore risultato fra i quattro. Ora che per noi è definitivamente chiusa questa vicenda, iniziamo a pensare al futuro ed ad un percorso che possa restituire al mio assistito la libertà. Nonostante tutto è sempre un ragazzo di giovane età, che merita, una seconda possibilità». E a breve convolerà anche a nozze. Una ragazza infatti, si sarebbe innamorata vedendolo ai tg e in televisione e i due hanno iniziato una relazione epistolare che culminerà a breve con le nozze in carcere a Civitavecchia.
La notizia della decisione della Cassazione ha suscitato grande soddisfazioni in molti. Il sindaco di Paliano, paese in cui Willy era cresciuto, commenta così: «Ora la Corte d’appello, nel nuovo processo, faccia quello che chiediamo da sempre come Comunità: vera giustizia».
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