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Il caso

Omicidio Willy, Belleggia torna in cella per 23 anni

Dei quattro assassini era l’unico ai domiciliari, la difesa teme ritorsioni da parte dei complici

Omicidio Willy, Belleggia torna in cella per 23 anni

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi

«Non ho visto ancora nessun segno di pentimento da parte di questi ragazzi che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio». Le parole rilasciate a fanpage.it da parte di Lucia, la madre di Willy Monteiro Duarte, non sono cariche di odio, di voglia di vendetta, ma più di dolore e rassegnazione. Pochi istanti prima la Corte di Cassazione aveva confermato le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli tanto che il primo, nelle scorse ore, è stato prelevato dall’abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari da circa tre anni, per essere trasferito in carcere. Gli era stato concesso di tornare a casa per la sua collaborazione e per questo la sua difesa temeva e teme tutt’ora, ritorsioni dirette o indirette da parte degli altri assassini.

Ma la decisione che gran parte dell’opinione pubblica attendeva era quella in merito al destino processuale dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi che in primo grado avevano ricevuto la pena massima: l’ergastolo. In Appello invece, il collegio aveva deciso di concedere le attenuanti riducendo la pena a 24 anni. Un difetto di motivazione ha invece spinto la Cassazione ad annullare quella sentenza e a disporre un nuovo processo, solo per valutare meglio l’aspetto delle attenuanti. Potrebbero quindi vedersi condannare di nuovo all’ergastolo i due Bianchi.

«L’omicidio volontario giuridicamente non è condivisibile. Prendo atto, ma sono davvero dispiaciuta e leggerò le motivazioni» ha detto uscendo dalla Corte Vannina Zaru, legale di Marco Bianchi.

Pincarelli invece ormai guarda al futuro sostiene il suo legale Loredana Mazzenga: «L’esito del ricorso per gli altri imputati, sono soddisfatta di aver ottenuto per il mio assistito il minimo della pena e soprattutto il migliore risultato fra i quattro. Ora che per noi è definitivamente chiusa questa vicenda, iniziamo a pensare al futuro ed ad un percorso che possa restituire al mio assistito la libertà. Nonostante tutto è sempre un ragazzo di giovane età, che merita, una seconda possibilità». E a breve convolerà anche a nozze. Una ragazza infatti, si sarebbe innamorata vedendolo ai tg e in televisione e i due hanno iniziato una relazione epistolare che culminerà a breve con le nozze in carcere a Civitavecchia.
La notizia della decisione della Cassazione ha suscitato grande soddisfazioni in molti. Il sindaco di Paliano, paese in cui Willy era cresciuto, commenta così: «Ora la Corte d’appello, nel nuovo processo, faccia quello che chiediamo da sempre come Comunità: vera giustizia».

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