Superata l'estate, ora si studiano soluzioni per riaprire la sentieristica sul promontorio del Circeo ma in sicurezza. L'obiettivo è quello di arrivare a una revisione dell'ordinanza emanata dal sindaco Giuseppe Schiboni attraverso un dialogo con il Parco nazionale del Circeo.
Il provvedimento era stato emanato dal primo cittadino alla luce dei numerosi interventi di salvataggio effettuati da vigili del fuoco e carabinieri forestali. Dal 22 luglio a poco prima di Ferragosto erano stati poco meno di 40 i soccorsi effettuati. Troppi, così come troppi sono i potenziali rischi di incidenti e infortuni. Al fine di prevenirli, Schiboni ha emanato un'ordinanza con cui è stato consentito di "avventurarsi" sul promontorio solamente con delle guide qualificate e attraverso i sentieri ufficiali. In caso di mancato rispetto delle regole, sono previste delle multe.
Ma per quale motivo si verificano tutti questi "incidenti"? In certi casi i problemi sono riconducibili alla scarsa attenzione da parte di coloro che decidono di percorrere i sentieri magari per raggiungere il Picco di Circe. In alcune situazioni, ad esempio, gli escursionisti sono stati costretti a richiedere soccorso perché rimasti senz'acqua. Una delle criticità maggiori, come tra l'altro riscontrato di recente in uno degli ultimi interventi di recupero dei carabinieri forestali, è legata alla presenza di alcuni sentieri non autorizzati che portano fuori strada gli escursionisti. Rispetto quei percorsi, ora verranno effettuate tutte le verifiche del caso.
L'obiettivo principale è quello di rimettere un po' d'ordine così da portare a utilizzare solamente i sentieri ufficiali, alcuni dei quali – tra l'altro – sono stati di recente riqualificati.
Il Parco nazionale del Circeo, da quanto si apprende, è intenzionato ad avviare un dialogo con il Comune di San Felice Circeo per arrivare quantomeno a una parziale revoca del provvedimento sindacale, così da riaprire alcuni sentieri per favorire l'escursionismo turistico, anche perché numericamente – ora che la stagione turistica è sostanzialmente terminata – saranno meno le persone pronte ad avventurarsi sul promontorio e di conseguenza i potenziali interventi di soccorso dovrebbero diminuire.