"Apprendiamo con sgomento tramite i canali Social del Comune di Latina che in data 22 dicembre l'Assessore alle Politiche Giovanili Cristina Leggio ha convocato l'assemblea del Forum dei Giovani per il rinnovo delle cariche. Si tratta dell'ennesimo atto che decreta il fallimento di un modello di consulta giovanile che, nonostante l'impegno e i risultati importanti di chi come noi vi ha speso del tempo, è stato viziato da ripetuti comportamenti strumentali. La convocazione, infatti, seppur pubblicizzata con un post su Facebook e con atto formale sull'Albo Pretorio a firma dell'Assessore Leggio, non è mai stata comunicata via mail agli iscritti né al responsabile del nostro tavolo di lavoro, come prescritto dal Regolamento e come è sempre avvenuto per le precedenti comunicazioni anche di minore importanza". A dichiararlo sono Benedetto Delle Site (Responsabile Tavolo di lavoro Diritti civili, Disagio giovanile e Città internazionale), Lorenzo Cirelli, Chiara Maria Sarcona, Michela Cecere, Chiara Dimauro, Nikita Bykovets, Stefano Timpone, Maria Pacifico, Francesca Cappadocio.
"Il tutto fa pensare ad un atto d'imperio studiato a tavolino da pochi, non condiviso con gli iscritti e con il tavolo di lavoro che più ha lavorato in questi due anni; a maggior ragione se calendarizzato a ridosso delle festività e con un preavviso ridicolo. Ci è d'obbligo ricordare, infatti, che mentre il Forum è stato oggetto di polemiche politiche, in questi mesi il tavolo di lavoro Diritti civili, Disagio giovanile e Città Internazionale ha lavorato sodo per realizzare incontri, tavoli tematici, seminari e opportunità formative sui temi dell'Europa e della programmazione europea, dei diritti umani e delle loro violazioni, delle povertà educative, offrendo concrete occasioni di crescita. Solo per ricordare alcuni episodi: l'apposizione di uno striscione all'ingresso del Palazzo comunale in sostegno della giovane Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan da un tribunale islamista; la campagna Social #DirittiViolati conclusa con una conferenza tenutasi presso la Sala De Pasquale alla presenza di personalità come l'On. Souad Sbai e il Vicepresidente emerito dell'Europarlamento Mario Mauro; un seminario sulla programmazione europea tenuto dal Dott. Andrea Parisi e al quale ha partecipato con un videomessaggio l'allora Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, dopo il quale alcuni nostri iscritti hanno avviato percorsi professionali nell'ambito dell'europrogettazione".
"Da ultimo il lancio del contest #EtuQualeHai per incentivare tra i giovani l'utilizzo delle mascherine e dei corretti comportamenti necessari a contrastare la diffusione del Covid-19 nonché il corso Cooperatore dei diritti umani, che ha visto oltre 40 iscritti da tutta Italia e come docenti magistrati, professori universitari e responsabili di ONG. Tutto questo mentre il Forum dei Giovani compariva sui giornali solo per futili spot. La convocazione del prossimo 22 dicembre è l'ennesimo sfregio che chi ha davvero creduto nello strumento partecipativo deve subire. E' per queste ragioni che chiediamo all'Amministrazione di rinviare la convocazione ed avviare un processo condiviso e critico di rinnovo, coinvolgendo, soprattutto in questa fase, le istituzioni scolastiche ed universitarie e i soggetti educativi che rappresentano il vero target del Forum. Questi due anni hanno dimostrato che lo strumento è inadeguato: dall'esclusione dei responsabili di partiti ed associazioni alla contemporanea iscrizione e capacità di voto su più tavoli che consente ad un gruppetto di ragazzi di controllare il Forum. La prima esperienza è stata sperimentale, ma l'Amministrazione sta commettendo gli stessi errori del passato. Se davvero si si vuole creare un organo valido e non l'ennesimo spot sui giovani è necessario cambiare rotta.Ci batteremo perché l'Amministrazione decida o di attivare un vero Forum dei Giovani sul modello di quello nazionale dove tutte le realtà giovanili partecipano e sono rappresentate oppure di attivare un Consiglio Comunale dei Giovani dove la presenza della politica sia chiara, trasparente e democratica. Altre strade sono destinate al fallimento come tutte le pseudo pretese di democrazia diretta, che si rivelano forme occulte di democrazia controllata".