Il Comune di Latina non può prorogare le concessioni demaniali in modo automatico perché ciò violerebbe un lungo elenco di norme e sentenze. Così si esprime l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in risposta al quesito che l'amministrazione aveva inviato lo scorso 11 novembre. Dunque il rinnovo delle concessioni attuali fino al 2033 non si può fare e bisogna avviare una selezione pubblica. Il parere dell'Agcom pubblicato ieri riguarda solo l'ente che ne ha fatto richiesta e dunque non vincola in modo automatico anche le altre città della costa, le quali, come si sa, si stanno muovendo ciascuna in modo diverso, ma sostanzialmente con rinnovi senza una selezione pubblica.

In linea generale nel documento viene ricordato che «in materia di affidamenti riguardanti l'uso di beni pubblici (rientranti nel demanio o nel patrimonio indisponibile dello Stato o degli enti locali) l'individuazione del privato affidatario deve sempre avvenire mediante l'espletamento da parte della pubblica amministrazione di procedure di evidenza pubblica».
L'Agcm aggiunge che «una normativa nazionale che consente la proroga automatica delle concessioni demaniali pubbliche in essere per attività turistico-ricreative deve considerarsi in violazione delle direttive europee».
Un principio che vale anche quando le «risorse sono limitate», ossia quando ci sono più domande per spazi minimi e lo stesso dicasi per le concessioni per temi brevi, dove si esclude comunque la proroga automatica.

Quello delle concessioni demaniali per le spiagge è uno dei nodi su cui la politica si sta rompendo la testa da mesi e dove il braccio di ferro con i concessionari già insediati si è fatto via via sempre più spinoso. E' il motivo per il quale il Comune ha chiesto il parere ad Agcm, la quale nella nota sottolinea come si sia «più volte pronunciata sulla necessità di procedere ad affidamenti delle concessioni - tra cui quelli riguardanti i beni demaniali marittimi - mediante lo svolgimento di procedure di evidenza pubblica» e che «con specifico riferimento alle procedure e ai provvedimenti di proroga delle concessioni già in essere, l'Autorità ha più volte sottolineato che è nell'interesse del mercato effettuare un attento bilanciamento tra i benefici di breve periodo e i possibili costi che si potrebbero manifestare in un orizzonte temporale più ampio. Le proroghe in favore di precedenti concessionari infatti rinviano ulteriormente il confronto competitivo per il mercato... quindi eventuali proroghe non dovrebbero eccedere le reali esigenze delle amministrazioni, per consentire quanto prima l'allocazione efficiente delle risorse pubbliche mediante procedure competitive».