Ponza non è solo mare con acque cristalline, spiagge bianchissime e calette suggestive, e promontori con panorami mozzafiato.
L'isola custodisce un vero a proprio serbatoio genetico, che si chiama il "Giardino botanico di Ponza", creato e gelosamente curato e custodito dal dottor Biagio Vitiello, il quale coltiva e protegge tutte le specie di piante endemiche dell'isola.
Il giardino botanico Ponziano è situato sulla sommità di una collina, alta cinquantadue metri sul livello del mare, intorno al Belvedere Borbonico, che affaccia sul porto di Ponza ed un ampio tratto delle acque circostanti l'isola. All'interno del giardino, tra numerose presenti, è possibile ammirare le orchidee selvatiche, che crescono sull'isola e che stanno rischiando di estinguersi.
Il giardino è nato per iniziativa del dottor Biagio Vitiello - fino al 2020, è stato medico di famiglia e medico della sanità marittima nell'isola di Ponza, attualmente svolge l'attività di imprenditore agricolo -, negli anni ottanta, andando a caccia nelle isole, gli venne l'idea e ne promosse la costruzione, affinché fungesse da stimolo alla tutela del patrimonio naturale dell'arcipelago.
La proprietà è del signor Vitiello appunto, un tempo appartenuta a Filippo Vitiello, bisnonno del medico, che nel XVIII secolo acquistò tutta l'area dall'ultimo governatore Borbonico. L'obiettivo principale del giardino botanico Ponziano è quello di costituire un vero e proprio "serbatoio biogenetico", tramite il quale non soltanto salvare specie tipiche dell'arcipelago a rischio di "estinzione locale" ma anche creare le condizioni per procedere a significative riproduzioni delle specie per poi effettuare dei ripopolamenti, spiega Vitiello. Inoltre, si conservano in esso, tutte le piante importate dagli antichi coloni da Ischia e Torre del Greco. Ed è su questo fronte che il dottor Vitiello ha sentito il bisogno di intervenire sui progetti "Life Ponderat".
«Riguardo i progetti LifePonderat per le isole Ponziane, finanziati tutti dalla Comunità Europea ho delle perlplessità - ha dichiarato Vitiello -
Premetto di essere un "appassionato " della botanica delle mie Isole, da oltre 40 anni, e mi permetto di esprimere un mio modesto e sincero parere a riguardo di queste progettazioni.
Recentemente si vuole eradicare "il fico degli Ottentotti" (popolazione sud Africa), perché sarebbe diventato troppo invasivo, fa allignare i topi e sopprime (con la sua crescita) le piante della macchia mediterranea.
A mio modesto parere, ciò non è affatto vero e posso dimostrarlo in loco. Posso dire che questa pianta difende il suolo dall'erosione degli agenti atmosferici, e i topi (che loro hanno visto) cercano i bulbi di piante di Trifoglio, e di altre piante.
Per quanto riguarda al Limonium, non è affatto vero che è in pericolo di estinzione, esso è diffuso ovunque in tutte le isole.
Loro non sanno che la specie che andrebbe tutelata e salvaguardata sono le orchidee, che sono a serio rischio di estinzione; di esse ho fatto una ricerca (mai pubblicata), e una mostra fotografica a Ponza, circa 40 anni fà». Una sorta di appello quello del signor Vitiello che invita in un certo qual modo a rivedere gli obiettivi di questi progetti e magari pensarne altri per tutelare le specie realmente a rischio di estinzione.
Nel giardino botanico vi è anche un "centro di recupero di animali in difficoltà", gestito dall'associazione "Eumorfia".
Il periodo consigliato per visitare il giardino botanico è la tarda primavera, per la vistosa fioritura degli esemplari. Il giardino botanico è aperto al pubblico previo appuntamento.