Il fatto
11.06.2023 - 17:30
Presentato ieri mattina alla stampa il restauro del Mulino del Giardino di Ninfa.
È grazie ad un finanziamento della Regione Lazio che è stato possibile portare alla luce questo piccolo edificio, un vero tesoro, progetto che si inserisce in quella serie di interventi di conservazione e manutenzione che la Fondazione Caetani sta portando avanti grazie al PNRR per recuperare le varie strutture murarie presenti nel borgo. Questo permette, in parte, di ampliare la storia di Ninfa, capirne anche i collegamenti con le comunità vicine. "Il restauro del Mulino - dice Massimo Amodio, Presidente della Fondazione - ci consente di affermare che in questo sito si produce energia rinnovabile dal 1908 quando dopo una serie di interventi voluti da Gelasio Caetani fu accesa la centrale idroelettrica di Ninfa". Interventi importanti, come sottolinea Daniela Esposito che ha seguito i lavori che hanno permesso di liberare le strutture murarie dalla vegetazione, il consolidamento dei lacerti di intonaco distaccati dai muri, il reintegro dei pezzi murari mancanti - cosa che ha permesso anche di capire come questo mulino è stato costruito e ricostruito negli anni. Lavori che hanno permesso di portare alla luce anche uno stemma Caetani risalente al ‘900.
"Questo mulino si inserisce in un percorso delle acque, che comprende sia le macchine d'acqua presenti a Fossanova, Sermoneta, fino a Fondi - aggiunge il Presidente Amodio - una rete di strutture da valorizzare e custodire". I mulini di Ninfa sono stati un'attività economica del borgo, tanto che nel 1636 si attestano 6 "mole" in pietra per la macinazione dei cereali. Durante il periodo di abbandono della città anche le "mole" rimasero inutilizzate, fino al ritorno della famiglia Caetani all'inizio del XX secolo. Periodo in cui la comunità di Norma, come racconta Alessandra Corbi, studiosa, usava i lavatoi voluti da Gelasio per lavare i panni che portavano dal paese, passando per i gli ulivi. "Era una festa - dice la Corbi - si lavava il bucato e non solo. Le donne facevano anche il bagno". Testimonianza di come questo bacino d'acqua sia stato fondamentale per la vita di Norma.
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