Sindacale
23.06.2023 - 11:30
Foto di repertorio
La Hclog, la piattaforma logistica della id Acqua & Sapone annuncia il licenziamento in blocco di 170 dipendenti.
La comunicazione drammatica per i dipendenti della cooperativa, è stata fornita ieri mattina in occasione si un incontro organizzato dai vertici aziendali e al quale erano presenti anche i rappresentanti sindacali.
A quanto pare si tratta di una misura che include l'intero organico, dal momento che a metà novembre la Hclog, subentrata nel controllo delle attività della piattaforma logistica, contava 160 dipendenti e rappresentava una delle più importanti realtà della provincia. Già negli ultimi mesi dell'anno si registrava un clima teso, con i dipendenti che a più riprese hanno scioperato per chiedere un trattamento economico adeguato.
Ora la società ha annunciato l'imminente chiusura del deposito, al confine tra i territori di Aprilia e Lanuvio.
«Durante la riunione - spiegano le rappresentanze sindacali aziendali di Cgil - è stata ufficializzata la chiusura del deposito del gruppo Sda, cosa che avverrà nei prossimi 3 mesi. Si tratta del deposito del gruppo che fornisce la merce necessaria alla vendita di tutti i punti Acqua & Sapone del Lazio, del Piemonte, della Liguria e della Sardegna, interessando 170 punti vendita. Viene spontaneo chiedersi se chiudono in quanto i costi di gestione sono superiori ai ricavi, ma sappiamo bene che non è così. La proprietà, che ha acquisito il marchio Acqua & Sapone di tutta Italia, ha previsto un nuovo piano industriale teso a rifornire i punti vendita del Lazio direttamentre da Pescara attraverso una nuova piattaforma vicino Tivoli e chiudere quella di Lanuvio. In questo modo sarà la nuova piattaforma a rifornire i negozi di Anzio, Nettuno, Aprilia, Latina, Formia, Fondi, Terracina, Ostia, Torvaianica, Spinaceto, Pomezia, Roma nord, Roma sud, il Viterbese, il Frusinate ecc. da un'altro magazzino posto ad una distanza di oltre 200 chilometri, lasciando senza lavoro oltre 170 lavoratori e le rispettive famiglie. Tutti i lavoratori - conclude la nota - combatteranno fino allo stremo per evitare questa soluzione illogica e controproducente per tutto l'indotto e l'impatto sociale che ne deriva. Evidentemente il motto ‘oltre la convenienza' non guarda in faccia a nessuno».
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