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Ex Icos e Vele, affidato l'appalto integrato da 15 milioni di euro

Si aggiunge un tassello fondamentale sulla strada di uno dei progetti di riqualificazione urbana di Ater e Comune più attesi

Ex Icos e Vele, affidato l'appalto  integrato da 15 milioni di euro

Si aggiunge un tassello fondamentale sulla strada di uno dei progetti di riqualificazione urbana di zone degradate studiati dall'Ater, l'Azienda Territoriale per l'edilizia residenziale pubblica, con i progetti finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile nell'ambito del programma per la qualità dell'abitare (Pinqua). E' stato affidato ad una consorziata di Roma nei giorni scorsi l'appalto integrato per la gara di progettazione esecutiva e di realizzazione delle opere per uno dei due interventi più attesi e corposi, quello per completare l'ex Icos e riqualificare le Vele (dette anche Palazzoni), i lotti 46 e 47 dell'edizilia residenziale pubblica situati sull'altro lato della Statale Pontina, attraverso un piano unitario di riqualificazione dell'intera area.

Il progetto, da 15 milioni di euro complessivi come da quadro economico, di cui 12 milioni di lavori, è quello contenuto nel protocollo d'intesa  che Comune di Latina e Ater hanno sottoscritto due anni fa, nel 2021, per finanziare, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione su determinati immobili del capoluogo. Il progetto per la rigenerazione urbana relativo alle Vele del quartiere Q4 e all'Ex Icos ammesso al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si classificò al 13esimo posto per un totale di 15 milioni di euro; l'altro progetto per la riqualificazione del quartiere Nicolosi al 90esimo posto (su un totale di 271) per un importo finanziato di 12 milioni e 300mila euro (un appalto su cui si sta procedendo per lotti, a differenza di quello dell'Ex Icos, e di cui ne è stato affidato il terzo su quattro da 2,4 milioni di euro proprio ad inizio agosto).

L'Ex Icos, emblema a Latina delle opere fantasma mai realizzate, fu acquistato all'asta nel 2003 dal Comune di Latina che voleva farne una nuova sede per la Guardia di Finanza, al posto di quella attuale di Palazzo Emme. A distanza di 20 anni da quell'acquisto e di 14 anni dall'accordo di programma firmato sotto l'amministrazione Zaccheo e fatto decadere dal commissario Carmine Valente lo scorso anno proprio per non bloccare il progetto attuale di Ater e Comune, la struttura è rimasta abbandonata al suo destino diventando il simbolo ingombrante, e ben visibile dalla Pontina, delle molte incompiute della città. Ora si parte ufficialmente con l'affidamento di progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori ad una società consortile nella forma dell'appalto integrato che permetterà di evitare ritardi e contestazioni in corso d'opera. La gara in prima battuta era andata deserta probabilmente per i tempi stretti e la valutazione sui prezzi, ma nel secondo step si è arrivati all'aggiudicazione dopo la verifica di tutti requisiti minimi secondo i dettami del disciplinare di gara.

A livello urbanistico nel caso dell'Ex Icos è risultata ammissibile la deroga allo strumento urbanistico vigente perché le destinazioni d'uso previste in progetto (destinazioni d'uso residenziali ed attività collettive come biblioteca di quartiere, asilo nido, centro sociale per anziani, ecc.) sono state considerate di interesse pubblico consistente nella demolizione dell'edificio ex ICOS e nella ricostruzione di un nuovo edificio destinato a servizi collettivi, compresi alloggi di housing sociale.

«E' un progetto che risponde all'esigenza dei cittadini di riappropriarsi di spazi pubblici e servizi – aveva spiegato l'allora presidente dell'Ater Marco Fioravante che ha dato una spinta decisiva ai progetti durante il suo mandato - che ridisegna nuovi modelli dell'abitare e al contempo costruisce connessioni con altre zone della città, attraverso spazi verdi e di socializzazione, servizi, centri sociali, luoghi di cultura, presidi di sicurezza. Tra la ricostruzione dell'ex Icos e gli interventi sui lotti interessati, l'operazione di rigenerazione riguarderà 13mila mq di superficie». Gli interventi dovranno essere completati entro il 31 marzo 2026, una variabile fondamentale per finalizzare un progetto complesso e dalla ricadute socio-abitative ed economiche importanti.

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