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Il caso

Il caro gasolio mette in crisi la pesca L'appello dell'Unci Alimentare

Erminio Di Nora. “Dobbiamo evitare che si tocchino i picchi raggiunti all'inizio del conflitto in Ucraina, che in pochi mesi fece registrare aumenti del 100% del prezzo"

Il caro gasolio mette in crisi la pesca L'appello dell'Unci Alimentare

Il "caro gasolio" rischia di infliggere un altro duro colpo al settore della pesca. L'allarme è stato lanciato dall'Unci alimentare, attraverso il presidente nazionale Gennaro Scognamiglio e dal referente provinciale Erminio Di Nora. "Dobbiamo evitare- ha affermato Di Nora- che si tocchino i picchi del gasolio raggiunti all'inizio del conflitto in Ucraina, che in pochi mesi fece registrare aumenti del 100% del prezzo. Il Governo non può sottovalutare questi campanelli di allarme, valutando la reintroduzione del credito di imposta o di altri strumenti in grado di aiutare le imprese a far fronte ai maggiori costi". Proposte che lo stesso Erminio Di Nora aveva già avanzato al precedente Governo, avendo anche vissuto l'esperienza di essere consigliere del Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, Governatore del Veneto. "In particolare- ha continuato Di Nora-la forte dipendenza dal carburante riguarda soprattutto le imbarcazioni con i sistemi a traino. Per questi ultimi tipi di pesca, l'incidenza dei costi di produzione è del 60/70%; si tratta di circa il 30% della flotta peschereccia italiana, che conta circa 12mila imbarcazioni, da cui dipende la gran parte del prodotto venduto sui mercati ittici. I pescatori, da Minturno a Terracina, passando per Ponza e Ventotene danno da mangiare a oltre 300 famiglie; una piccola e media industria che va sostenuta e accompagnata per mano fuori da questa crisi".

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