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Il fatto

Reperti sotto l'area del dissalatore

Due associazioni accusano l'azienda idrica di aver insistito a scavare in un punto «a rischio». La società si difende: non ci sono tempi né costi aggiuntivi. E' intervenuta la Soprintendenza

Reperti sotto l'area del dissalatore

Il dissalatore di Ventotene ha subito un ulteriore stop a causa del ritrovamento di reperti archeologici, che ha comportato un rinvio dell'iter a una data successiva. Due associazioni attive nel miglioramento dei servizi nel sud pontino e sulle isole, la "Comunità del Lazio Meridionale e delle Isole Pontine" e "Incontri & Confronti," hanno commentato la situazione. Prima dell'avvio degli scavi per l'installazione del dissalatore definitivo, l'amministrazione precedente di Ventotene aveva avvertito il gestore riguardo all'inadeguatezza del posizionamento sul campo sportivo, citando rischi idrogeologici e la presenza di infrastrutture sotterranee. Tuttavia, Acqualatina ha proceduto con gli scavi, portando alla scoperta di reperti archeologici e al blocco dei lavori da parte della Soprintendenza. Il gestore ha successivamente chiesto al Comune di Ventotene un nuovo sito, determinando un ritorno alla fase iniziale con un nuovo progetto. Acqualatina ha giustificato i ritardi accusando l'ostilità dell'Amministrazione Santomauro, ma secondo la nota delle associazioni, i problemi derivano dall'imperizia della società. La replica di Acqualatina attribuisce i ritardi ai ricorsi legali contro il dissalatore e sostiene che il cambiamento di ubicazione non comporterà ulteriori ritardi o costi aggiuntivi. La precedente ubicazione era stata approvata in una conferenza dei servizi, ma la scoperta inaspettata di reperti archeologici ha portato a una nuova soluzione in un'area adiacente.

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