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La storia

Mamma lasciata sola con una bambina disabile

Lo sfogo della donna sui social: avrebbe subito anche intimidazioni

Mamma lasciata sola con una bambina disabile

Alcuni dei vasi danneggiati sotto la palazzina in Via del Ginepro

«La strada su cui si trova la mia casa in cui vivo insieme alla mia famiglia, Via del Ginepro a Sabaudia è una zona dimenticata e al buio. Il Comune deve ratificare la convenzione inviata a suo tempo dall'ATER ma per una ragione che non capisco giace nei cassetti nonostante le rassicurazioni che ‘era stato dato mandato agli uffici'. Dunque la mia strada è al buio e non essendo considerata ancora una strada pubblica non posso chiedere lo stallo per il parcheggio disabili con tutti i disagi che questo comporta a me e al servizio sanitario h 24 di cui debbo usufruire. Perché io lotto da sempre perché sia data alla mia bambina Chloe una vita dignitosa».

E' uno sfogo ma soprattutto una denuncia il post pubblicato sul gruppo "Amici del Parco di Chloe", parole di una mamma, che attende azioni concrete da troppo tempo. « I disabili come Chloe - si legge ancora nel post - hanno bisogno che ad occuparsi del loro benessere sia anche la società in cui vivono. E qua inizia la mia fatica e la mia rabbia - e poi ancora - la mia battaglia non riguarda solo me ma tutti quelli che si trovano nelle mie condizioni. O ci si ritroveranno perché la vecchiaia spesse volte porta con sé una condizione di disabilità. Nel palazzo l' ATER deve installare l'ascensore per disabili, come prevede la legge, e da qui inizia questo ennesimo capitolo difficile della nostra vita». Al momento è stato realizzato un servoscala, per l'ascensore ci vorrà ancora del tempo. Ma i gli interventi che sono stati effettuati fino ad oggi anche all'esterno dell'immobile per la messa a norma d avrebbero provocato il malumore di qualcuno. Tanto da chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. «In questi mesi ho subito intimidazioni, minacce. Mi sono rivolta a tutti, esasperata e stanca. Perchè io e la mia famiglia abbiamo diritto di vivere con serenità in un luogo in cui sia garantita la legalità e il rispetto delle regole e invece ora quasi abbiamo paura ad uscire di casa e ci sentiamo isolati». Nelle ultime ore sono stati vandalizzati anche dei vasi sempre sotto lo stesso palazzo. La priorità ora resta comunque quella di garantire i servizi necessari alla piccola Chloe ed alla sua famiglia, uscendo definitivamente dal rimpallo Comune/Ater.

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