Politiche Sociali
03.03.2024 - 15:30
«Le case ci sono, ma ci sono anche i senzatetto». Parte da questo paradosso, Roberto Polizzi, per denunciare la situazione non più sostenibile che stanno vivendo le persone senza una dimora a Terracina. Lui, tanti lavori stagionali alle spalle e ospite "a scadenza" della "Villa Bonsignore", la struttura del Don Orione gestita da don Giuseppe Bisceglia che accoglie al momento 12 cittadini tra uomini e donne, è di fatto diventato il portavoce di chi, in città, chiede da tempo un alloggio alle istituzioni.
Come nel caso di Massimiliano Iannelli che, insieme al suo cagnolino, è costretto a trovare ogni giorno dei rifugi di fortuna per non trascorrere le notti all'addiaccio. «Una condizione che ne sta minando la salute - sottolinea Polizzi che vede in questo caso una priorità realmente urgente - e di cui abbiamo anche interessato il sindaco ma senza ottenere nulla. Del resto, neanche l'Amministrazione comunale sa di preciso quale sia il quadro degli stabili a disposizione. Però non possiamo sempre sentirci rispondere che non ci sono soldi, perché noi sappiamo che alcune case di proprietà comunale ci sono ma sono chiuse, mentre potrebbero essere assegnate a chi vive in strada. Diamo le case a chi ne ha bisogno». Il portavoce dei senzatetto fa due esempi: «Sul centro storico, in via Santissimi Martiri, c'è un immobile che viene considerato non agibile e invece lo è perché andrebbero sistemate solo delle piccole sciocchezze, e poi se ne risulta un altro nel lotto della case Ater di via Leopardi, sfitto e infestato dai topi. In questo caso basterebbe una derattizzazione per renderlo abitabile. E ho citato due casi, ma ce ne sarebbero altri da poter prendere in esame. Invece Massimiliano, al quale basterebbe un alloggio modesto, continua a vivere alla giornata e senza servizi igienici».
Entrambi non sperano nemmeno nella soluzione di una struttura pubblica di accoglienza: «Significherebbe solo rimandare il problema - interviene Iannelli -, e poi difficilmente verrebbe accettato anche il mio cane, l'unica compagnia che mi è rimasta». Poi arriva un nuovo appello all'Amministrazione comunale: «Quello di Massimiliano è un caso da risolvere al più presto - tuona Polizzi -, tanto è vero che abbiamo messo in secondo piano, per ora, la situazione di noi ospiti di Villa Bonsignore che, nonostante un futuro con un grosso punto interrogativo, almeno fino ad aprile un tetto sulla testa e dei pasti caldi li avremo garantiti. E per lui, lo diciamo sin da ora, siamo pronti ad arrivare anche in Regione».
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