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Istruzione

Olimpiadi di problem solving, doppio trionfo per la scuola Gramsci

Successo per la scuola nella competizione del Miur sia nella gara individuale che a squadre con la classe 1° B, i quattro alunni il 13 aprile a Cesena per la finale

Olimpiadi di problem solving, doppio trionfo per la scuola Gramsci

Gli alunni dell'istituto comprensivo Gramsci sono stati gli assoluti protagonisti delle selezioni regionali delle Olimpiadi di Problem Solving del Ministero dell'Istruzione. La classe 1° B della scuola media di Aprilia ha infatti ottenuto un doppio trionfo, vincendo sia la gara individuale che quella a squadre. Guidati dal professore Luciano Bonanni gli studenti sono riusciti a superare varie selezioni confrontandosi con più di 100 scuole di tutto il Lazio. Un alunno della 1° B ha così vinto il primo posto nella gara individuale, mentre tutti e quattro i compagni di classe, con il nome di "Radici Quadrate", si sono aggiudicati il primo posto nella competizione a squadre. Una doppia vittoria che assume maggior valore se si considera che alle selezioni partecipavano, senza distinzioni di categoria, le classi I, II e III della scuola secondaria di primo grado. Ma soprattutto questo doppio trionfo permetterà ai quattro giovani studenti di partecipare alla finale nazionale che si terrà il 13 aprile a Cesena, nella sede del Dipartimento di Ingegneria e Informatica-Scienza dell'Università degli studi di Bologna, dove sfideranno i campioni di tutte le altre regioni d'Italia.
Le Olimpiadi di Problem Solving sono promosse dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e sono competizioni di Informatica rivolte agli alunni del primo e del secondo ciclo delle scuole italiane sul territorio nazionale ed estero. Ci sono le competizioni a squadre (da 4 alunni ciascuna) per tutte le classi della primaria e della secondaria, mentre i ragazzi del triennio della scuola secondaria di primo grado e del primo biennio della secondaria di secondo grado possono partecipare anche a gare individuali. «E' un progetto nel quale ho creduto fin da subito, perché ho visto la predisposizione dei ragazzi a gareggiare e al tempo stesso a studiare e a impegnarsi. La soddisfazione più grande - commenta il professor Luciano Bonanni - è stato vedere che il pomeriggio si collegavano su Google Meet per esercitarsi sulle prove di problem solving. Ma soprattutto è stata un'occasione per essere gruppo, per integrarsi, hanno dovuto fidarsi l'uno dell'altro perché nella gara a squadra ci sono 13 esercizi da fare in 90 minuti e nessuno da solo può riuscirci».

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