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Il punto

Rebus giudice di pace: forse resta... oppure no

E’ l’ultimo presidio giudiziario nel sud della provincia

Rebus giudice di pace: forse resta... oppure no

Sembra una sorta di maledizione quella che periodicamente attraversa le sorti dell’ultimo e unico ufficio giudiziario rimasto nel sud della provincia di Latina. L’ultima scadenza «terrorizzante» è quella del 9 giugno prossimo, termine entro il quale bisogna deliberare la volontà della città di Gaeta, e per essa del consiglio comunale, di rinnovare la convenzione per la gestione associata dell’Ufficio del Giudice di Pace, che, lo ricordiamo, serve anche gli altri Comuni del comprensorio sui quali conserva la competenza territoriale. In realtà la convenzione decennale scadrà il 9 dicembre, ma perché sia esecutiva la proroga va fatta una manifestazione formale di interesse a proseguire il sostegno economico per l’ufficio. Il consigliere comunale del Partito Democratico Emiliano Scinicariello, in una nota, chiede all’amministrazione comunale di accelerare le procedure per confermare la volontà di mantenere l’Ufficio.

E’ una storia che si ripete tra alti e bassi, timori, proteste. La più clamorosa nell’autunno del 2013, quando gli avvocati occuparono per giorni la sede giudiziaria per evitare che anche l’Ufficio del Giudice di Pace venisse accorpato alla sede di Cassino dove già era stata trasferita per legge la sezione del Tribunale. Un ufficio giudiziario a Gaeta è sempre esistito, dalla vecchia Pretura fino a quello che oggi è il primissimo livello di risoluzione dei contenziosi. Il tempo, il destino, talvolta l’incuria, hanno fatto sì che la Giustizia globalmente intesa non abbia mai avuto grande considerazione da queste parti. Basti pensare a cosa è accaduto ai fascicoli giudiziari della ex sezione del Tribunale di Gaeta, andati letteralmente perduti insieme ad un patrimonio di informazioni, probabilmente ad un pezzo di Storia del territorio.

Infatti tutto l’archivio della sezione di Gaeta fu trasferito presso la sezione esecuzioni di Latina che si trova nel complesso che ospita anche la Procura di Latina. In seguito, per mancanza di spazi, il Tribunale decise di avvalersi di una parte dello stabile del centro intermodale di Latina Scalo e prese in affitto alcuni uffici dal liquidatore, sistemandovi i fascicoli dell’archivio giudiziario del Tribunale di Gaeta. Doveva essere una soluzione temporanea, invece dura ancora. Un recente episodio di cronaca nera ha riacceso i riflettori su quell’archivio. Siccome il centro intermodale appartiene ad una società fallita ed è tuttora in vendita all’asta, tutto il suo contenuto è andato in malora compresi i fascicoli di Gaeta. Migliaia di cause, testimonianze, verbali, nomi, storie, sentenze, sono in balia delle intemperie, sparsi letteralmente sulle scale e nei corridoi. E’ l’immagine plastica di tutto ciò che la giustizia del sud pontino ha perduto negli ultimi quindici anni, nell’indifferenza collettiva. Oppure nella rassegnazione complessiva. Nessuno ha mai rivendicato quei fascicoli né una loro più decorosa sistemazione, eccezione fatta per il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Latina, Giovanni Lauretti, che quando è scoppiato lo scanadalo degli atti dispersi nei corridoi fatiscenti dell’Internodale parlò di «situzione scandalosa». Poi più nulla. Sono ancora lì. Dunque non può stupire che l’argomento Giudice di Pace e il suo futuro a Gaeta non sia all’ordine del giorno della politica.

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