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Il caso

Grattacielo Key e confisca: «Il prezzo del reato»

Le conclusioni del Procuratore generale Lettieri in Cassazione. Si attendono le motivazioni della sentenza

Grattacielo Key e confisca: «Il prezzo del reato»

Il grattacielo Key è confiscato. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione che dovranno depositare le motivazioni della sentenza. Il tema ha animato il dibattito giudiziario e politico, a partire dal nodo della confisca. Nelle conclusioni del processo, terminato con la sentenza definitiva relativa alla confisca, il Procuratore Generale Nicola Lettieri aveva messo in luce una serie di punti fondamentali dell’intricata vicenda del palazzo di Largo Don Bosco. La storia del Key è lunga, complessa, materia di un’indagine e di un processo con i reati di infedeltà patrimoniale finiti in prescrizione con la confisca definitiva disposta al termine di un infinito iter giudiziario. «Il profitto del reato va identificato con il vantaggio economico ricavato in via immediata e diretta dal reato e si contrappone - aveva osservato il Procuratore generale Lettieri - al “prodotto” e al “prezzo” del reato. Il prodotto è il risultato empirico dell’illecito, cioè le cose create, trasformate, adulterate o acquisite mediante il reato», era stato uno dei punti messi in luce dalla pubblica accusa. Da 16 anni il Key è sotto chiave. Due anni fa la Corte d’Appello aveva disposto la confisca. La sentenza del Collegio penale del Tribunale di Latina è ancora più datata ed è di otto anni e mezzo fa.

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