L'evento
06.07.2024 - 13:00
"Dobbiamo alzare la testa e combattere il caporalato e quando si vedono ingiustizie bisogna agire. Oggi siamo tutti di Latina e siamo tutti clandestini". E un passaggio dell'intervento del segretario generale della CGIL Maurizio Landini dal palco di piazza della Libertà a Latina in occasione della manifestazione per ricordare Satnam Singh e per dire basta al caporalato. "Questo sistema è da cambiare in tutta la sua filiera produttiva, è uno sfruttamento che va cambiato. E quando cancelli la dignità del lavoro - ha aggiunto Landini - metti in discussione la democrazia. Non esiste democrazia senza dignità del lavoro".
Il lungo corteo è partito dalla stazione delle Autolinee di via Romagnoli e ha percorso le vie del centro. Lavoratori italiani e stranieri tra cui molti indiani, sono arrivati da ogni parte di Italia: da Belluno a Matera, da Taranto a Siena. "Le persone costrette a lavorare in nero in Italia- ha ricordato Landini- sono tre milioni. La presenza qui oggi di tutta la Cgil ha un obiettivo: aprire una vertenza per sconfiggere il caporalato e lo sfruttamento. Pensate che il numero degli ispettori è bassissimo, possono controllare un'azienda ogni 16 anni. Uno dei problemi che abbiamo è la Legge Bossi Fini che va cancellata. Consideriamo positivo - ha detto Landini - il lavoro avviato dalla Procura di Latina con l'arresto dell'imprenditore se si può chiamare imprenditore uno che si comporta così. Presenteremo in Procura un esposto con tutto quello che sappiamo".
In piazza della Libertà era presente anche l'ex Premier e presidente del Movimento 5stellle Giuseppe Conte. "Dobbiamo estirpare la piaga del caporalato e abbiamo bisogno di tanti ispettori per rinforzare i controlli" ha dichiarato. Alla manifestazione era presente il sindaco di Latina Matilde Celentano insieme al consiglio comunale e rappresentanti politici del centro sinistra.
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