15.08.2024 - 08:30
Non poteva non scatenare polemiche l’ordinanza del sindaco di Latina Matilde Celentano che chiude stanotte e domani notte l’accesso alle spiagge libere, così da limitare feste e falò incontrollati. Una decisione, come ha ricordato ancora ieri la prima cittadina in un video sulla pagina facebook del Comune, presa di comune accordo con la prefettura e il comitato provinciale per l’ordine pubblico. Anche altre amministrazioni hanno preso decisioni simili, vietando feste e falò sulle spiagge, ma lo hanno fatto forse con meno zelo di quanto ne ha messo il sindaco di Latina, che ha imposto una chiusura totale. Discorso simile anche per gli arenili in concessione, dove per intenderci ci sono gli stabilimenti: l’accesso alla spiaggia non sarà consentito dopo la mezzanotte.
Per l’intera giornata di ieri la notizia è stata ampiamente dibattuta in città ed è chiaramente deflagrata sui social media. Un po’ tutti sono andati a ripescare una sentenza del Tar della Campania che si esprimeva sul contingentamento degli accessi alle spiagge libere, dicendo: «le pubbliche amministrazioni on possono giustificare la scelta di adottare un provvedimento che riduce sostanzialmente per i privati, il godimento di un bene connesso a un interesse di rilevanza costituzionale, anziché farsi carico, con gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione, di individuare le modalità con cui la fruizione del mare possa essere accessibile a tutti, garantendo contemporaneamente la tutela del paesaggio e dell’ambiente». In sostanza, con quella sentenza, i giudici amministrativi hanno ricondotto l’uso del bene demanio marittimo a quella che è la sua funzione ontologica: il libero e gratuito utilizzo per gli utenti del mare con “il pubblico” che ne deve garantire l’impiego in sicurezza erogando i servizi di primaria necessità come è suo compito istituzionale. Come i controlli, nel caso specifico delle notti di Ferragosto.
Tra quanti sono intervenuti, non ha mancato di sollevare la polemica l’ex sindaco Damiano Coletta: «L'ordinanza comunale che vieta l'accesso e la sosta sulla spiaggia nella notte di Ferragosto è un'ingiusta privazione del diritto dei cittadini di fruire di un bene pubblico - afferma Coletta - E’ inaccettabile che dietro al “timore per ordine pubblico” si ricorra a provvedimenti così drastici e lesivi del diritto costituzionale alla libera circolazione. Chi amministra deve dimostrare competenze e capacità di gestione anche delle situazioni di potenziale rischio senza ricorrere a misure estreme che penalizzano l’intera comunità. Esistono strumenti ben più adeguati per garantire la sicurezza, come appunto la vigilanza delle forze dell’ordine. Si poteva ribadire il divieto di accendere i falò sulla spiaggia invitando i cittadini a non abbandonare i rifiuti. Così non si educa né si responsabilizza la cittadinanza, si soffocano i diritti e si toglie la possibilità di godere di uno dei beni più preziosi che abbiamo: il mare, sempre più lontano, sempre meno accessibile».
Il consigliere comunale di Latina Bene Comune annuncia l’intenzione di presentare una interrogazione al sindaco Matilde Celentano e all’assessore al Turismo e alla Marina Gianluca Di Cocco per comprendere «come sia stato possibile arrivare a questo punto».
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