29.09.2025 - 20:54
Il “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico” relativo ad agosto 2025 pubblicato dal Gruppo Terna, la società che si occupa della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica, nonché della gestione delle reti ad alta e altissima tensione, ha evidenziato due dati significativi che riguardano il Lazio. In particolare, la regione ha centrato con largo anticipo gli obiettivi di installazione di capacità FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) per l’anno in corso, riuscendo quasi a raddoppiare il target al 31 dicembre previsto originariamente dal Decreto “Aree Idonee”.
Doppiato il target per le “Aree Idonee”: i dati
Dal Rapporto stilato dal Gruppo Terna emerge che, da gennaio 2021 ad agosto 2025, nella regione Lazio è stata installata una capacità pari a 2.384 MW, ovvero più del doppio dell’obiettivo previsto dalle ‘Aree Idonee’ entro il 31 agosto di quest’anno (1.208 MW). In aggiunta, la regione è largamente oltre anche il target prefissato dal Decreto per dicembre 2025, ovvero 1.346 MW.
In generale, il ‘delta’ relativo alla capacità installata nel periodo di riferimento (gennaio 2021 - agosto 2025) colloca la regione Lazio al secondo posto a livello nazionale, preceduta soltanto dalla Lombardia che, nel medesimo lasso di tempo, ha installato una capacità pari a 2.982 MW.
Ad agosto, in particolare, “la prima regione per variazione netta di potenza superiore ai MW aggiuntivi previsti a luglio 2025 è il Lazio”, come si legge nel Rapporto del Gruppo Terna. Con 1176 MW aggiuntivi di capacità installata, il Lazio è stata la regione ad incrementare maggiormente il delta rispetto agli obiettivi previsti dal Decreto “Aree Idonee” al 31 agosto 2025.
La copertura della richiesta di energia elettrica nazionale: i dati
A livello nazionale, cresce il contributo delle fonti energetiche rinnovabili alla copertura della domanda nazionale. Dal bilancio mensile stilato dal Gruppo Terna, è emerso che la domanda è stata soddisfatta in larga parte (87%) dalla produzione nazionale e che il restante 13% è stato coperto dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Ad agosto 2025, il valore del saldo estero mensile (3,2 TWh) ha fatto registrare un calo del 13,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Da gennaio ad agosto 2025” - spiega la nota di Terna - “l’import netto è in diminuzione del 10,4% rispetto ai primi otto mesi del 2024”.
Le fonti energetiche rinnovabili hanno permesso, ad agosto 2025, di sopperire al 47,7% della domanda elettrica, un dato in netta crescita rispetto al 39,9% dell’agosto di un anno fa.
Significativo anche gli aumenti in termini di produzione, sia quella di energia eolica (+63,1%) che fotovoltaica (+18,8%). Nel primo caso, l’incremento (+809 GWh) “è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+760 GWh) e in misura minore al maggiore irraggiamento (+49 GWh)”, spiega il Gruppo Terna. Cresce anche la produzione di energia geotermica (+3,7%) mentre calano sia quella idrica (-12,4%) che termoelettrica (-20,3%).
Più in generale, negli ultimi dodici mesi, “la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è aumentata di 6.662 MW (+14,0%), raggiungendo i 54.114 MW complessivi”. Al 31 agosto, in Italia si registrano oltre 17mila MWh di capacità di accumulo, ovvero il 55,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2024; nel solo 2025, da gennaio ad agosto, la capacità degli impianti utility scale (ovvero le infrastrutture di grossa taglia che generano energia su larga scala) è aumentata di quasi 2.800 MWh.
Nel complesso, quello delle fonti energetiche rinnovabili è un ruolo cruciale non solo per ciò che concerne la riduzione dell’impatto ambientale ma anche per l’evoluzione delle dinamiche del mercato dell’energia. Puntare sempre più su risorse ‘green’, infatti, è fondamentale per ridurre la dipendenza dal gas che, ancora oggi, rappresenta la principale fonte energetica per la produzione dell’elettricità in Italia. Questo meccanismo ha una duplice implicazione; da un lato, determina un forte impatto sull’ambiente, sotto forma di emissioni inquinanti. Dall’altro, influisce sul prezzo al dettaglio dell’energia elettrica (che in Italia è tra i più alti d’Europa) e sui costi in bolletta a carico dei consumatori.
Questi, fisiologicamente, si mostrano sempre più propensi a scegliere contratti di fornitura a prezzo fisso, per una maggiore stabilità dei costi sul breve e medio periodo. Tra gli operatori che adottano questo tipo di approccio e addirittura lo “potenziano” c’è Reset Energia, un fornitore attivo sul mercato da relativamente poco tempo con un’offerta riservata agli utenti privati che integra sostenibilità economica e ambientale. L’azienda, facente parte di un gruppo industriale più grande con un’estesa esperienza nel settore della fornitura di luce e gas, propone una fornitura di energia elettrica 100% green (certificata dalle Garanzie di Origine) in abbonamento a canone mensile fisso, un importo (comprensivo di oneri di trasporto e gestione del contatore, oneri generali di sistema, imposte e IVA) che varia in base alla fascia di consumo scelta dal cliente.
Fabbisogno energetico nazionale in calo ad agosto
Tra i dati pubblicati nel Rapporto mensile a cura del Gruppo Terna ci sono anche quelli riguardanti l’andamento del fabbisogno elettrico nazionale. Nello specifico, ad agosto 2025 ha raggiunto i 24,7 miliardi di kWh, facendo registrare un calo dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La variazione negativa è in parte dovuta al fatto che il mese di agosto del 2024 ha segnato un dato record (27 miliardi di kWh), complice anche la presenza di un giorno lavorativo in più (21 contro 20) e una temperatura media mensile superiore di 1,5°. “Il dato della domanda elettrica, corretto dagli effetti di calendario e temperatura” - si legge nel comunicato stampa di Terna - “porta la variazione a -3,2% rispetto allo stesso mese del 2024”.
Il calo che ha caratterizzato il mese di agosto è stato piuttosto uniforme a livello territoriale; la variazione più significativa si è registrata al Sud e nelle isole (-10,8%); sfiora il 10% il calo relativo alle regione del Centro Italia mentre al Nord si attesta sul -7,5%. I dati sono in linea con il trend annuale: nei primi otto mesi del 2025, fanno sapere da Terna, “il fabbisogno nazionale registra una flessione (-1,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2024 (-0,9% il valore rettificato)”.
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