Il progetto
29.10.2025 - 16:39
Un territorio ancora tutto da scoprire, tra bellezze naturali, storia, cultura, fede e sapori. Il Basso Lazio ha tante potenzialità da esplorare, che potrebbero incoronare il territorio come uno dei più appetibili a livello nazionale. Dalla montagna al mare, dai santuari alle abbazie, come quelle splendide di Montecassino, Casamari e Fossanova. E ancora, dai piccoli borghi medievali alle città intrise di storia e cultura; un territorio da raccontare, che negli anni è stato forse poco valorizzato e che ha bisogno di essere riscoperto.
Proprio per questo la Camera di Commercio Frosinone-Latina ha organizzato una serie di webinar – più precisamente sei – in collaborazione con Editoriale Oggi: l’obiettivo è quello di esaminare le potenzialità ancora sopite del territorio, per cercare di puntare sul Basso Lazio e sulle sue infinite ricchezze. Per l’occasione abbiamo fatto il punto con Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina.
Sei webinar per valorizzare le ricchezze del Basso Lazio. Dai prodotti tipici ai cammini di fede, passando per le terme e il mare: quali sono le potenzialità di questo territorio?
«Il Basso Lazio ha una straordinaria ricchezza di risorse naturali, culturali e identitarie. Dalle coste ai monti, dai percorsi spirituali ai borghi, ogni luogo racconta una storia autentica e rappresenta un’occasione di sviluppo sostenibile e diffuso».
“Il nostro turismo - I nostri turismi” è il titolo dell’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio. Proprio la varietà di offerta rende il territorio del Basso Lazio particolarmente appetibile. Cosa, fino a questo momento, ne ha impedito lo sviluppo dal punto di vista turistico?
«È mancata una strategia unitaria e integrata. Abbiamo tante eccellenze, ma spesso non dialogano tra loro. Oggi continuiamo a lavorare proprio per costruire una rete territoriale capace di proporre un’offerta coordinata e riconoscibile».
Tra i punti di forza del territorio c’è senza dubbio il fattore enogastronomico. Tanti, infatti, i prodotti tipici che rendono riconoscibile il Basso Lazio. Quanto può essere trainante questo aspetto?
«L’enogastronomia è un motore identitario e un potente attrattore turistico. Promuovere i nostri prodotti significa promuovere le comunità, le tradizioni e la qualità che ci distingue. È un punto di partenza per tutto il resto».
È pensabile uno sviluppo come quello di Toscana e Umbria, trascinato proprio dall’enogastronomia?
«Sì, se sapremo fare sistema e investire sulla narrazione del territorio. Il Basso Lazio ha le stesse potenzialità: autenticità, biodiversità e una cucina di qualità. Servono solo coesione e visione di lungo periodo».
Sapori e bellezze naturali. La provincia di Latina ha la fortuna di avere un litorale tra i più belli d’Italia, grazie anche alla presenza di splendidi borghi come San Felice, Terracina, Gaeta e Sperlonga. Ci si può ritenere soddisfatti dei flussi turistici attuali o c’è ancora da lavorare affinché questa terra venga conosciuta sempre più e scelta dai turisti?
«I numeri sono positivi, ma non bastano. Dobbiamo puntare su una destagionalizzazione intelligente e su una promozione coordinata. L’obiettivo è far scoprire il territorio tutto l’anno, non solo nei mesi estivi. E noi stiamo lavorando al fianco dei principali operatori del settore per questo».
Ricchezze naturali, culturali, architettoniche oltre che, come abbiamo detto, enogastronomiche. Qual è l’impegno della Camera di Commercio Frosinone-Latina? Quali gli obiettivi a breve termine?
«Vogliamo consolidare il brand del Basso Lazio come destinazione unica, autentica e sostenibile. Con i webinar, i bandi e i progetti in corso, lavoriamo per mettere in rete operatori, istituzioni e comunità ma anche sulla formazione, asset strategico per imprese competitive e vincenti. È il primo passo di una strategia di promozione condivisa e duratura».
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