L'iniziativa
02.11.2025 - 18:10
«Novembre è il mese della resistenza collettiva. Ogni giorno, nei centri antiviolenza, si lotta contro la paura e per la libertà. A novembre puoi scegliere di unirti anche tu: sostieni la raccolta fondi del Centro Donna Lilith APS. Ogni donazione è un gesto di forza, un atto politico, un “noi ci siamo”. Perché la violenza di genere non si ferma. E neppure noi».
Con questo breve messaggio sulle pagine social il Centro Donna Lilith apre la campagna di raccolta fondi nel mese che più di tutti ricorda quanto sia importante analizzare il fenomeno della violenza sulle donne ma anche quanto sia difficile portare avanti progetti di assistenza e supporto senza un’adeguata rete finanziaria collettiva e partecipata.
Sono già iniziate in questi giorni le manifestazioni, i convegni e le riflessioni su quanto ci sia ancora da fare sul fronte della prevenzione, della conoscenza, dell’approfondimento. Le cifre purtroppo sono impietose e indicano un aumento della violenza domestica, dei reati di maltrattamento con impatto sui figli minori. Secondo gli ultimi dati del ministero l’ottanta per cento delle donne che subisce reati di maltrattamento, muore o ha lesioni dal partner attuale o dall’ex. Il dato si trasferisce invariato nei procedimenti penali per maltrattamenti, lesioni e persino in alcuni casi di sequestro di persona.
Attualmente in provincia di Latina esiste solo una casa rifugio per donne maltrattate ed è quella del Centro Donna Lilit. In via autonoma alcuni Comuni hanno attivato sportelli antiviolenza e centri di assistenza e monitoraggio finanziati con fondi regionali e comunali.
La richiesta di prestare maggiore attenzione in termini economici e culturali verso la rete che può assicurare protezione e assistenza arriva da più parti, soprattutto dalle associazioni che contano anche sul supporto privato e dei singoli cittadini.
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