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Lavoro pubblico, la mobilitazione parte da Latina: la Cgil lancia la protesta

Parte dal Comune di Latina la mobilitazione della Funzione Pubblica Cgil Frosinone-Latina, che apre da piazza del Popolo un mese di assemblee

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Parte dal Comune di Latina la mobilitazione della Funzione Pubblica Cgil Frosinone-Latina, che apre da piazza del Popolo un mese di assemblee e iniziative di protesta in vista dello sciopero generale del 12 dicembre.
L’obiettivo, spiega il sindacato, è quello di «difendere la democrazia sindacale, rivendicare contratti dignitosi e denunciare la mancanza di rispetto verso il lavoro pubblico».

Il primo appuntamento è fissato per martedì 12 novembre, dalle 12 alle 14, nella Sala Biblioteca del Comune di Latina, dove si terrà l’assemblea generale dei dipendenti comunali. Sarà, nelle intenzioni della Cgil, il primo passo di un percorso di partecipazione che si allargherà a tutto il territorio.

A spiegare le ragioni della protesta è Vittorio Simeone, segretario generale della Fp Cgil Frosinone-Latina:

«I tre temi che portiamo in piazza — democrazia, contratti e dignità del lavoro — sono legati da un filo rosso che attraversa il Paese: la mancanza di rispetto verso il lavoro pubblico. Si criminalizza lo sciopero, si ignorano le nostre piattaforme contrattuali e si umiliano i dipendenti comunali con ritardi e promesse mancate. Noi non ci stiamo».

Nel mirino del sindacato ci sono i ritardi nell’applicazione degli istituti contrattuali al Comune di Latina, che riguardano produttività, indennità di sportello e specifiche responsabilità, oltre alle difficoltà nei servizi educativi. Una situazione, sottolinea la Cgil, che sta generando un «profondo disagio tra i lavoratori».

Ma la mobilitazione guarda anche al quadro nazionale. La Cgil contesta duramente la legge di bilancio 2025, accusata di «favorire i ricchi a scapito dei poveri, investire sugli armamenti e tagliare su salari, welfare e servizi pubblici».
«È un modello di società — denuncia Simeone — che nega il principio costituzionale dell’uguaglianza sostanziale. Il contratto collettivo delle funzioni locali, con i modesti aumenti previsti, non restituisce il giusto valore a chi manda avanti i servizi ai cittadini».

Il sindacato rivendica inoltre il diritto alla rappresentanza e alla partecipazione, denunciando quella che definisce «una deriva autoritaria» nei rapporti tra Governo e organizzazioni dei lavoratori.

«Invece di confrontarsi nel merito delle nostre rivendicazioni — aggiunge Simeone — si sceglie la delegittimazione mediatica e si criminalizza la protesta. Ma la storia insegna che quando si prova a colpire le Camere del Lavoro, si attacca la libertà stessa del Paese».

La Fp Cgil annuncia dunque un mese di incontri nei luoghi di lavoro, assemblee e momenti di confronto pubblico per preparare la mobilitazione del 12 dicembre.
Lo sciopero generale, precisa il sindacato, «non sarà solo una giornata di protesta, ma un atto di difesa della democrazia, della dignità del lavoro e della giustizia sociale».

Il messaggio che parte da Latina vuole farsi eco per tutto il Lazio e il Paese: la funzione pubblica, rivendica la Cgil, non è un peso ma una risorsa.
«Dietro ogni pratica, ogni sportello, ogni servizio c’è una persona che lavora per garantire diritti e cittadinanza — conclude Simeone —. Ed è da qui che vogliamo ripartire: dal valore del lavoro pubblico come fondamento della democrazia».

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