Da quattro giorni mezza provincia è senza acqua potabile che in cifre si traduce in quasi 300mila cittadini privati del servizio e circa 20mila aziende (15 mila agricole e 5000 turistiche) in gravissime difficoltà. Ma appena dieci giorni prima che iniziasse il peggior periodo di siccità di questo territorio, il gestore del servizio ha reso noto di aver chiuso il bilancio 2016 con un attivo di 17,8 milioni di euro, il più alto di sempre e tra i più alti in assoluto tra le società che svolgono attività di pubblica utilità. Soldi che o sono frutto di una bolletta eccessiva, oppure di tagli agli investimenti. Acqualatina spa sostiene che il risultato positivo è figlio di risparmi sui costi. Ci si può credere il giorno in cui metà degli utenti serviti sono senza acqua? Forse no. Anche investire solo il 50% di quei quasi 18 milioni di euro potrebbe far uscire la provincia dalla morsa attuale della carenza idrica. Per migliorare la condizione della sorgente di Capodacqua, la più grande del sud, servono meno di 6 milioni di euro, un terzo dell'attivo di bilancio. E i Comuni del sud pontino sono a secco da una settimana, compreso il primo ponte d'estate, con i turisti in fuga e una manifestazione già pronta per oggi. La causa viene attribuita alla carenza di piogge che si sta facendo sentire anche nel resto d'Italia. Ma è davvero tutto qui?