Di atti amministrativi non se ne produce più, il sito Internet è fermo da quando sono stati approvati il bilancio di previsione, il consuntivo e il riaccertamento dei residui. Documenti obbligatori, insomma. Per il resto la XXII Comunità montana è un ente ormai in coma. Lontani i tempi in cui finanziava eventi, manifestazioni, associazioni. O quando, di tanto in tanto, entrava con qualche opera di manutenzione di strade di collina. Durante le elezioni a Terracina del 2016 ci fu addirittura una contesa tra la Comunità Montana e alcuni cittadini su chi dovesse fare un ponticello. «Lo faccio io». «No, lo facciamo noi». Altri tempi.

Da quando è stata decisa la soppressione dell'ente dalla Regione, c'è un clima di smobilitazione che però resta sospeso, non è mai definitivo: si attende la nomina di un commissario da Roma che pensi a liquidare la Comunità montana. Nel frattempo si sta così. I dipendenti, quei pochi che si occupano del settore tecnico e finanziario, devono capire quale sarà il loro destino. Lo scorso mese di marzo il presidente Silvio Pietricola ha attribuito al geometra Antonio Spirito la nomina di responsabile "ad interim" dell'area tecnica Urbanistica, Lavori pubblici, Ambiente, Agricoltura, Foreste, Protezione civile, nonché di quella economico-finanziaria. Lo sarà fino a febbraio 2018. Un mega-responsabile ma senza risorse. Per ora, soldi non ce ne sono, non si scorgono nemmeno determine per mettere il carburante ai mezzi. L'organo esecutivo non si riunisce quasi più e i Comuni che della Comunità fanno parte nicchiano perfino sull'ultimo versamento delle quote associative. Il Comune di Fondi ha deliberato l'erogazione, ma altri hanno difficoltà: d'altra parte – è il ragionamento dei municipi – la quota deve tornare in termini di servizi altrimenti quelle somme è meglio tenerle in bilancio e destinarle ad altro. Terracina aveva tentato di uscire, con una delibera di intenti lo ha anche deciso, e ora quei circa 80 mila euro li tiene in salamoia in attesa di novità. E così gli altri. Campodimele dovrebbe versare circa 14 mila euro, Fondi quasi 60 mila, Monte San Biagio sfiora i 40 mila euro, Sperlonga 6 mila. La prima rata scade proprio tra qualche giorno, il 30 giugno. Verranno pagati?

Quella della XXII Comunità montana ha tutta l'aria di essere una lenta agonia. Agonia peraltro tutt'altro che indolore. Dal riaccertamento dei residui approvato di recente, emerge che l'ente montano ha residui attivi per circa 400 mila euro e residui passivi per circa 600 mila euro. Soldi da pagare e da incassare.

A questo punto, l'unica cosa che viene da dire è: cara Regione Lazio batti un colpo.